Le responsabilità di Ursula



Michele Marino    8 Aprile 2025       1

Mentre gli italiani combattono ogni giorno con tasse, tributi, adempimenti burocratici e un’inflazione in crescita – costo del pane a livelli inauditi, quello dei carburanti incontenibile nonostante le promesse elettorali di abolizione delle accise – i politici italiani ed europei si combattono tra loro sulla strategia e se combattere strenuamente la Federazione russa, oltre a quale atteggiamento adottare verso il nostro (ex?) alleato statunitense.

Posto che si riaffaccia sulla scena nazionale un movimento pacifista, sostenuto dalla chiesa cattolica e dal pensiero forte e costante di papa Francesco, il quadro è tutt’altro che confortante a causa dell’assenza di una Difesa comune europea, la qual cosa non rende credibili né il governo, né le istituzioni comunitarie. In particolare il vicepresidente e commissario Fitto si è spinto ad affermare che i finanziamenti comunitari per la coesione sociale, cioè per i servizi essenziali della “gente comune”, potranno essere distolti a favore delle spese militari, oddio no!

Va ricordato che, ad oggi, l’Europa ha speso nell’ultimo triennio quattro volte di più della federazione russa, anche in virtù di una gestione leggera, per usare un eufemismo, nell’acquisto degli armamenti e tecnologie, avvantaggiandosi di un sistema giudiziario inadeguato a vigilare su tale lobbismo, scellerato e non trasparente, sicché la “ragion di Stato” funziona in modo da salvare e condonare di fatto senza alcun rispetto per l’etica e le regole contrattuali.

La disparità di vedute, eclatante sia tra i tre partiti della maggioranza governativa, che tra le opposizioni e all’interno dello stesso partito (PD) non può essere accettata dal buon senso dei governati che non percepiscono una politica estera coesa e chiara, né una governance difesa che sia capace di pianificare e coordinare efficacemente le strategie in tema di cybersicurezza, nucleare e protezione civile, ovvero di dotarsi di una prospettiva satellitare.

Ma chi è il responsabile primo di questo sfacelo e caos magmatico? La nostra, amata e indiscussa presidente, tedesca, Ursula Von der Leyen, bellicista dell’ultima ora, alquanto sprovveduta personalità istituzionale per i seguenti motivi:

a) la decisione di reagire istantaneamente al decisionismo di Trump, in modo un po’ nevrastenico e forse poco razionale, non ricorda affatto le ragioni che ispirarono agli statisti italiani, francesi e tedeschi, la fondazione della comunità europea;

b) l’aver scelto la parola “riarmo” è troppo forte e oltranzista per un continente che da 80 anni vive in un clima di pace sociale e che, sulla base dei sondaggi popolari, non ha alcuna intenzione di cambiare “sistema”.

Rebus sic stantibus, … non ci resta che pregare e sperare nella divina provvidenza.

(Tratto da www.politicainsieme.com)


1 Commento

  1. Il male del mondo è la scristianizzazione che cammina di pari passo con l’avanzamento esagerato di islamismo, esoterismo massoneria e conflitti bellici, in totale discordanza tra l’essere cattolici e la loro condivisione, il presidente della Pontificia Accademia di Teologia sottolinea che “all’interno della massoneria si sviluppano trame di potere occulto che sono in contraddizione con l’agire cristiano. Insomma, quando parliamo d’inconciliabilità facciamo riferimento a contraddizioni profonde. Non ci possiamo nemmeno appellare all’opposizione polare del teologo Romano GUARINI, per dire che possono stare insieme”. Da sempre il giudizio della Chiesa sulla Massoneria non tiene conto soltanto del fatto che l’organizzazione operi o meno contro la Sposa di Cristo, ma più in generale del suo essere in contraddizione a livello filosofico e morale con la dottrina cattolica. Dopo la lettura dell’articolo del cardinale Gianfranco Ravasi, “Cari fratelli massoni”, (Sole 24 Ore), resta la sgradevole sensazione che il dialogo fra Chiesa cattolica e la massoneria vada ufficializzato, superando la secolare contrapposizione frontale. Ma l’articolo del cardinale Ravasi lascia spazio a molte ambiguità.

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