La nuova DC… gialloverde



Giuseppe Mila    10 Agosto 2018       10

Ora che il Decreto Dignità è stato approvato, si possono fare, direi consolidare, alcune riflessioni.

In queste settimane su “Rinascita popolare” si è molto scritto e discusso, sui cattolici in politica, la Rete Bianca, il sogno mai spento della rinascita della DC.

Signori, cerchiamo di essere realisti e stare con i piedi per terra e guardiamo ai fatti.

Guardiamo innanzitutto al comportamento dei parlamentari PD,(che, piaccia o no, rappresentano la parte più consistente rimasta di quel mondo), dopo che per anni sono stati la punta di diamante del liberismo più estremo e sempre dicendo al popolo che il cittadino ha bisogno di essere educato e guidato.

È fuor di dubbio, da qualsiasi angolazione lo si guardi, che il Decreto Dignità sia qualcosa molto a sinistra e molto più sociale di quello a cui eravamo abituati, basti pensare al freno posto alla cattiva abitudine dei rinnovi senza fine del lavoro a tempo determinato.

Non parliamo poi delle penalizzazioni imposte alle aziende che ricevono contributi pubblici e poi se ne vanno, un problema posto da molti e molto sentito dai lavoratori.

Eccone un esempio illuminante: dobbiamo essere amici degli USA, ok, la Whirpool è un’azienda americana, ha preso contributi pubblici , se ne va e lascia 500 persone dell’Embraco a casa, in Piemonte a Riva di Chieri, persone poi più o meno salvate in altro modo .

In questo bel bailamme la sinistra e il PD che fanno? Una carnevalata, dopo aver approvato nell’ultimo quinquennio leggi sempre più liberiste e globaliste fanno casino con il cartello “80 mila licenziati”… licenziati da chi? Assunti da chi? Ma per favore.

Il PD e i parlamentari di Liberi e Uguali, allora ancora nel PD, hanno votato per l’abolizione dell’articolo 18, una delle poche difese ancora abbastanza consistenti per i lavoratori dipendenti. Lo hanno cancellato senza tante diatribe, punto e basta.

Già, e ora che accade? Nostra Signora dei Migranti e protettrice dei reietti, Laura Boldrini, va in tv, sgrana gli occhioni e dice: “Il M5S ha voltato le spalle al proprio elettorato non votando per la reintroduzione dell’articolo 18!”. Ma come, tu eri in maggioranza, lo hai abolito e pretendi che un altro lo reintroduca? Suvvia siamo seri, non si può prendere in giro così l’elettore.

Appare sempre più evidente che l’asse Lega - M5S tiene e tiene bene. Oltre che tenere, abbraccia molti campi, a destra (sicurezza e immigrazione clandestina) e a sinistra (lavoro, nazionalizzazioni).

Ma non pare anche a voi un film già visto?

Proprio con il quasi mezzo secolo di potere democristiano. Eh sì, cosa avevano in comune la corrente andreottiana con la sinistra di Donat-Cattin? Meno di nulla, eppure hanno governato a lungo con beneficio di molti… E quel partito è rimpianto e qualcuno lo vorrebbe riproporre!

Amici della Rete Bianca e simili, suvvia aprite gli occhi, la nuova DC è già nata e si sta consolidando a grandi passi: è quella gialloverde. Qualche scossone potrà averlo, però una volta scrollatasi da dosso le frange estreme, da un lato quelle che guardano all’estrema destra (area Lega) e dall’altra quelle che guardano all’estrema sinistra dei centri sociali (area M5S) si consoliderà e governerà a lungo.

Perché parliamoci chiaro, gli italiani non cambiamo: sono sostanzialmente un popolo che guarda prima però al proprio interesse poi a quello della propria nazione. Certo che dopo aver studiato per anni a scuola le virtù e le gesta di Mazzini, Garibaldi, Cesare Battisti, esser stati imbevuti dei valori del Risorgimento, della lotta per l’indipendenza, della difesa dei confini, della Resistenza all’invasore, oggi – per chi crede ancor a quei valori – esser chiamato con disprezzo “sovranista” non è una bella cosa .

Ci penserà la nuova DC gialloverde a rimettere a posto le pedine della scacchiera.

Amici della Rete Bianca, con tutto il rispetto, cercate di capire e vedere in che mondo si vive.


10 Commenti

  1. Sarei molto curioso di sapere cosa ne penserebbero di questo articolo se fossero ancora fra noi, i defunti onorevoli monferrini: Giuseppe Brusasca, Paolo Desana e Riccardo Triglia. Per conto mio: “Santa Barbara e san Simon liberemi d’ la losna e dal tron e dal guvernu giallo-verde sa sei bon (se siete capaci)!” Se questa è secondo l’articolista la nuova D.C. propongo di iscriversi in massa al partito della Meloni. Per avere una pallida idea della loro competenza politica basta prendere in esame i vaccini: “obbligo flessibile”, conoscono almeno il significato delle parole? Un obbligo è una cosa che uno deve sottomettersi per forza, volente o nolente, allora come può essere flessibile?

  2. Se per l’articolista il governo giallo-verde è la nuova DC, Dio ce ne scampi. Per conto mio è solo il governo dell’Ignoranza e della Presunzione. Cito ad esempio solo i vaccini, la no-tav – credo che solo questo posa bastare. Cosa pretendiamo di più, invece di progredire ci mandano indietro: non ci si improvvisa politici dalla sera al mattino.

  3. Caro Giuseppe, interessante la tua analisi. Però, detto tra di noi piemontesi, “esageruma nen”. Dopodiché Rete Bianca interpreta un sentimento molto diffuso nell’area cattolica italiana dopo il tramonto dei “partiti plurali”. Nello specifico dei “partiti personali” Pd e Forza Italia. Però sarebbe opportuno riparlarne.

    • A parte che Sandra Milo proprio oca non lo è se ha fatto tutta questa carriera. Detto ciò, da che pulpito arriva la predica !!! Ricordo ancora benissimo nell’era ante Renzi i diktat religiosi ultraconservatori di Stefano Lepri, posizioni che terminavano quasi sempre con mai con i socialisti. Poi venne Renzi, Stefano Lepri ne divenne un alfiere e ricordo oggi come fosse ieri all’Educatorio della Provvidenza il giorno successivo in cui Renzi aveva portato il PD nella famiglia dei socialisti, il silenzio totale di Stefano su ciò, anzi ebbe persin difese d’ufficio del mito fiorentino. Complimenti… non ti passa mai per la testa se anche a Torino il PD scivola sempre più indietro che sia colpa di simili comportamenti? Non pretendo di avere la sfera magica però ho ben presente una frase illuminante di Pitagora: Il numero misura la realtà e permette di comprenderne il significato. Quindi fate voi…. o gli elettori sono tutti scemi o qualcosa di sbagliato in queste posizioni, politicamente corrette, c’è .

  4. Ma chi scrive era un DC, era un oppositore o chi era? Mi sembra senza capo né coda questo articolo, non voglio essere maleducato

  5. Giuseppe Mila ricorda delle cose scomode e i conformisti preferiscono sempre elogiare la leggiadria dei vestiti del re, quando invece anche i bambini vedono che è nudo. Non vi è dubbio che il blocco sociale che sostiene l’attuale governo possa ricondursi, con linguaggio arcaico, a quel bacino elettorale popolare che in ere geologiche passate veniva definito di centrosinistra, ed aveva il suo perno nella Dc.
    Chi crede ancora in quel progetto politico deve confrontarsi con le priorità che sono alla base di un consenso mai così ampio e ancora crescente al governo gialloverde.
    Altrimenti per le culture riformiste si profila una fine ingloriosa: scommettere contro l’Italia, contro la prossima finanziaria espansiva, sperare che arrivi di nuovo qualche proconsole della Troika, Cottarelli?, a guidare il Paese sul sentiero greco, della disgregazione economica e sociale in ossequio a politiche eurotedesche di austerità senza umanità e nocive per l’economia italiana e per la classe media.

  6. Questo Mila (che non conosco) fa, molto facilmente, ragionamenti sparati lì, e dà dei giudizi gratuiti che rimangono in superficie. Ci si chiede: come potevano stare nello stesso partito, la DC, Andreotti e Donat Cattin? Ma ci si dovrebbe chiedere come mai quei due, con quel che potevano rappresentare, hanno governato l’Italia prendendo milionate di voti. Stavano insieme per mille motivi, anche se oggi, forzando e come,si vuol quasi affermare che quella DC abbia copiato dai giallo verdi. Nossignori. Io una delle mille risposte la do: era il partito dei cattolici, fiero di esserlo anche se la politica era giustamente cosa diversa, ma che non scalzava, e non ha mai scalzato, la categoria primitiva. Questi giallo verdi non hanno “nè legge nè fede”. Qualcuno dirà che dico bestiate, ma chi e quando in questo interessante dibattito si sofferma a vangare nel profondo per cantare in musica il motivo vero della consunzione della Democrazia Cristiana; sì quella di Andreotti e di Donat Cattin?

  7. Esatto, hai ben detto, soprattutto lo hai detto con parole belle , che, ammetto, io non so tanto usare .. sono un po’ grezzo nella forma ma la sostanza è quella.

  8. trovo interessante l’articolo di Mila. Credo che il governo denominato gialloverde durerà a lungo se entrambi i partiti si libereranno degli estremisti di destra e di sinistra che costituiscono però, i gruppi, ora annacquati, dei fondatori di questi due partiti. Se, invece, daranno troppo ascolto a queste ormai frange di attivisti, la fine di questi partiti credo avverrà in un futuro molto prossimo. Vedo più pericoli, però, nel Movimento 5 stelle giacchè esso si affida a votazioni online che sono in salde mani di vetero comunisti ancora molto agguerriti. Salvini, invece, è un attento osservatore degli umori della gente ed ignora i soliti intellettuali da strapazzo che ora dilagano su tutte le testate di informazione più note. La gente ora vuole partecipare e vuole essere sentita e non più educata come è avvenuto in passato. Vive meno passivamente gli avvenimenti della società e capisce molto di più le dinamiche sociali ed economiche.

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