
Nuovi fenomeni si fanno largo nella politica nostrana. Il ministro leghista Lorenzo Fontana si è distinto per una frase che unisce incompetenza e presunzione, perfetta per rappresentare il governo Salvini-Di Maio: “Troppi 10 vaccini, ma non sono un medico”.
La frase si commenta da sé, e di nostro esprimeremo solo un sentito consiglio al Ministro della Famiglia, in coda all’articolo.
Prima vi facciamo divertire raccogliendo dal web una serie di ironici emuli dell’ineffabile Fontana:
Troppi 32 denti in bocca, ma non sono dentista.
Troppe tre civette sul comò, ma non sono la figlia del dottore.
Troppe 10 ragazze per me, ma non sono Battisti
Troppe Quattro Stagioni, ma non sono Vivaldi.
Troppi 7 nani, ma non sono Biancaneve.
Troppi i 10 comandamenti sulle Tavole della Legge, ma non sono Mosè.
Troppi 2 atomi di idrogeno per l'acqua, ma non sono un chimico".
Troppi 2 piccioni, ma io non sono una fava.
Troppi 60 secondi per un minuto, ma non sono un orologio.
Troppi 2 stipendi, ma non sono ministro.
Troppe 7 finali Champions perse, ma non sono juventino.
Troppi 100 gradi per far bollire l'acqua, ma io non sono la pasta.
Troppi 9 mesi, ma non sono un ginecologo.
Troppi 24.000 baci, ma non sono Celentano.
Troppi 40 ladroni, ma non sono Alì Babà.
Troppe 20.000 leghe sotto i mari, ma non sono il capitano Nemo.
Troppi 50 anni e troppi 5 figli, ma non sono De Gregori.
Il consiglio che ci permettiamo di dare a Fontana (che, volendo, potrebbe estenderlo ai colleghi del Governo), è di mettere in pratica il motto latino dipinto su una parete del refettorio di un monastero dei Carmelitani: Aut tace aut dic meliora silentio.
Applicare questo saggio precetto (“O taci o di’ qualcosa che sia meglio del silenzio”) eviterebbe tante figuracce a chi non sa collegare il cervello con la lingua e darebbe un po’ di quiete a chi ascolta. Chissà invece perché nell’era della propaganda politica incessante, su media e social, sono sempre di più coloro che piuttosto di stare zitti, e magari sembrare solo incompetenti o idioti, aprono continuamente bocca e tastiera: quasi sempre confermando l’impressione...
La frase si commenta da sé, e di nostro esprimeremo solo un sentito consiglio al Ministro della Famiglia, in coda all’articolo.
Prima vi facciamo divertire raccogliendo dal web una serie di ironici emuli dell’ineffabile Fontana:
Troppi 32 denti in bocca, ma non sono dentista.
Troppe tre civette sul comò, ma non sono la figlia del dottore.
Troppe 10 ragazze per me, ma non sono Battisti
Troppe Quattro Stagioni, ma non sono Vivaldi.
Troppi 7 nani, ma non sono Biancaneve.
Troppi i 10 comandamenti sulle Tavole della Legge, ma non sono Mosè.
Troppi 2 atomi di idrogeno per l'acqua, ma non sono un chimico".
Troppi 2 piccioni, ma io non sono una fava.
Troppi 60 secondi per un minuto, ma non sono un orologio.
Troppi 2 stipendi, ma non sono ministro.
Troppe 7 finali Champions perse, ma non sono juventino.
Troppi 100 gradi per far bollire l'acqua, ma io non sono la pasta.
Troppi 9 mesi, ma non sono un ginecologo.
Troppi 24.000 baci, ma non sono Celentano.
Troppi 40 ladroni, ma non sono Alì Babà.
Troppe 20.000 leghe sotto i mari, ma non sono il capitano Nemo.
Troppi 50 anni e troppi 5 figli, ma non sono De Gregori.
Il consiglio che ci permettiamo di dare a Fontana (che, volendo, potrebbe estenderlo ai colleghi del Governo), è di mettere in pratica il motto latino dipinto su una parete del refettorio di un monastero dei Carmelitani: Aut tace aut dic meliora silentio.
Applicare questo saggio precetto (“O taci o di’ qualcosa che sia meglio del silenzio”) eviterebbe tante figuracce a chi non sa collegare il cervello con la lingua e darebbe un po’ di quiete a chi ascolta. Chissà invece perché nell’era della propaganda politica incessante, su media e social, sono sempre di più coloro che piuttosto di stare zitti, e magari sembrare solo incompetenti o idioti, aprono continuamente bocca e tastiera: quasi sempre confermando l’impressione...
Brillante e carinissimo questo pezzo, quasi un cammeo. Contribuisce a tenere elevato il livello culturale di Rinascita popolare. Complimenti.