Come la Russia vede l’Italia. C’è da aver paura?



Giuseppe Davicino    26 Maggio 2025       2

Pubblichiamo una sintesi della recensione critica, realizzata da Giuseppe Davicino, dell’ultimo Rapporto sull’Italia dell’Istituto d’Europa (IE) dell’Accademia Russa delle Scienze. Il direttore dell’IE, Alexey Gromyko, è stato estromesso dal Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa per aver criticato l’opzione militare di Putin sull’Ucraina.

Lo scorso 13 maggio il “Corriere della Sera” ha pubblicato un'intervista al direttore dell’Istituto d'Europa (IE) dell’Accademia Russa delle Scienze (RAS), Aleksei Gromyko, nipote del noto ministro degli esteri dell'Unione Sovietica. L'analista internazionale russo, che nel 2022 non fu confermato nel comitato scientifico del Consiglio di Sicurezza russo per aver criticato le decisioni del Cremlino sull'Ucraina, auspicava un reciproco ritorno al dialogo fra i maggiori stati dell'UE e la Russia. L'Istituto di ricerca diretto da Gromyko redige analisi e rapporti sui Paesi comunitari, fra cui l’Italia. Studi che concorrono a formare l'opinione della diplomazia e della classe dirigente russa sugli Stati europei.

Avendo curato la presentazione per l'Italia dell’ultimo Rapporto intitolato L’Italia in un mondo turbolento: politica, economia e società, dell’Istituto d’Europa (IE) dell’Accademia Russa delle Scienze (RAS), credo possa essere utile indicarne i punti salienti, in una fase in cui sembra aumentare la consapevolezza fra le parti che non esiste alternativa al dialogo e alla riconciliazione per sanare la piaga delle nuova guerra civile europea che ha colpito l’Ucraina.

Questo documento compie un’analisi rigorosa e approfondita del nostro Paese, sul piano politico, istituzionale, socio-economico, storico e geopolitico che a tratti appare addirittura sorprendente e che smonta consolidati luoghi comuni. Come quelli che vorrebbero la Russia coccolare i movimenti populisti dell’Europa Occidentale. Il Rapporto dell’Accademia Russa delle Scienze non fa sconti neanche a Giorgia Meloni, ricostruendo nel dettaglio l’evoluzione in direzione del trasformismo, compiuta da FdI, Lega, M5S. A proposito di questi due ultimi partiti, il Rapporto rileva che “sono passati dall’opposizione al governo, diventando vittime della spirale di protesta che loro stessi avevano contribuito a creare”. Ciò rischia di renderli “populisti senza popolo”. In generale, sempre secondo il Rapporto russo, “il panorama politico [italiano, ndr] non sembra avviato verso la stabilizzazione. Al contrario, le tendenze chiave sono: crescente volatilità elettorale, trasformismo ideologico e de-istituzionalizzazione”.

Gli studiosi russi mettono, quindi, in risalto il fatto che “intorno alla figura di Sergio Mattarella si è consolidato un solido consenso nella società”, che rende “la Presidenza della Repubblica l’istituzione che gode della maggiore fiducia dei cittadini”.

Appaiono molto interessanti anche le pagine dedicate alla fondazione della nostra Repubblica, basata su un compromesso fra cattolici e comunisti che rifletteva e traeva forza dagli accordi di Yalta, scrupolosamente rispettati, ricordano gli studiosi russi, dall’Unione Sovietica di Stalin e di Molotov.

Nel complesso traspare un riconoscimento dell’importanza dell’Italia nel mondo, definita “una media potenza con interessi globali”, anche in virtù del sostegno attivo che il nostro Paese ha sempre dato al multilateralismo (con De Gasperi, Fanfani, Moro, Mattei).

Sebbene il termine “multilateralismo” sia apparso in politologia solo negli anni ’90 dello scorso secolo, l’Istituto di ricerca moscovita svela una cosa poco nota anche agli “addetti ai lavori” della politica italiana. Fu Giulio Andreotti a introdurre per primo il concetto di multilateralismo nel dibattito politico internazionale, nel 1988 durante un intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il testo integrale dello studio è pubblicato su www.agendadomani.it a QUESTO LINK.


2 Commenti

  1. All’inizio della guerra civile, Zelensky fu definito il Cavallo di Troja dell’UE.
    Occorre insistere per la Pace, come la vedova del Vangelo che chiedeva giustizia! Non esistono alternative. Quest’inutile e sanguinoso conflitto tra russi ed ucraini è stato deciso dalla Nato! Putin, Zaleski e Biden sono colpevoli equamente della guerra in atto. Non sono d’accordo con Alan Friedmam e Federico Rampini (Corriere), questa guerra fraudolenta è stata provocata dall’Occidente per l’allargamento ad Est della Nato, rendendo ridicolo Putin agli occhi del mondo, alimentando superbia, gelosia, vanità e odio fratricida tra Russia e Ucraina, senza le armi della Nato non ci sarebbe stata la guerra. Questo si è voluto per scopi commerciali da banchieri e produttori di armi e dal Governo USA, provocando l’invasione ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia. Ora col pretesto della morte di un milione di donne, bambini e combattenti russi ed ucraini, le modalità per giungere sono diventate difficilissime. Mentre Putin reso più furioso dal conflitto in corso, alimentata con armi occidentali (Draghi docet), perciò questa situazione peserà sul suo modo di pensare e provocherà atrocità inimmaginabili in tutto il mondo. La Russia è stata umiliata dalla resistenza ucraina, pertanto il proseguimento delle ostilità genererà il caos con il proseguimento una terza guerra mondiale a pezzi. In questo caso occorre smascherare i veri fomentatori (grandi Banche USA), costringere l’Ucraina alla resa incondizionata e aprire il negoziato di pace. Chi pagherà i costi di questa guerra? Attenzione l’Italia ha già dato, stiamo pagando con l’accoglienza dei profughi, le accise sulla benzina i costi delle sanzioni come la guerra voluta da Hitler e Mussolini. Giorgio La Pira fu l’artefice della caduta del muro di Berlino e della pace tra USA e Vietnam (amico di Ho Chi Minh)! “SPES CONTRA SPEM” . Papa Francesco è intervenuto il 17 aprile 2025 con coraggio ha detto “quando vedi che sei sconfitto e le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare”. Si trattò di un appello ispirato per trovare una soluzione diplomatica alla guerra, aprire una trattativa e far tacere le armi. Il “coraggio della bandiera bianca” fu però vissuto da molti come un invito alla resa, nonostante le precisazioni del Vaticano per cui le parole del Papa furono mal interpretate, non vedo alternative per Zelensky, apra un negoziato diretto il prima possibile, con Putin, ragionando con la propria testa e recarsi personalmente a Mosca, la situazione peggiora di giorno in giorno, i vertici UE sono condannabili: con disonestà hanno indotto in errore gli ucraini promettendo loro impossibili speranze, in primis Ursula ed in parte anche Giorgia Meloni, perciò Putin è adiratissimo col voltafaccia dell’Italia. La guerra russo-ucraina ha tre soluzioni:
    a) continue ripetute stragi con attentati sui due fronti (vedi Sumy)
    a) la resa incondizionata di Zelensky, con cessazione immediata del conflitto
    b) la terza guerra mondiale nucleare.
    Occorre un negoziatore che blocchi la guerra (come fu Giorgio la Pira). Dinanzi alle ingiustizie se le persone buone ed oneste tacciono il male si diffonde! Invochiamo la “Spirito santo” per suggerirci un negoziatore ideale per far cessare il conflitto, forse l’intervento di Papa Leone XIV in persona, forse agendo attraverso le popolazioni d Kiev e Mosca. L’invocazione a MARIA SS, da parte di tutti i Monasteri delle Suore di Clausura del Mondo, se non si agisce virtuosamente e cristianamente tutto ciò non basta. “La sapienza ci libera dalle paure e ci apre al prossimo con amore operoso” Risentiamoci con proposte valide per farci uscire dall’angolo dove ci hanno condotto Draghi e Ursula – Dinanzi a questa guerra ingiusta e surrettizia, figlia della globalizzazione, se le persone oneste tacciono il male si diffonde!
    (lapiriano da sempre).

  2. Trovo onesto e intelligente lo stralcio di analisi di Aleksey Gromico e validissima la tesi sulle vicende che hanno causato la guerra d’Ucraina esposta da Giuseppe Davicino

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