Robert Francis Prevost, nuovo papa Leone XIV



Aldo Novellini    9 Maggio 2025       0

Un Papa americano, Robert Francis Prevost, diventa il 267° Pontefice della Chiesa cattolica, scegliendo il nome di Leone XIV. Questo l'esito di un Conclave, che nei giorni scorsi pareva incerto, e forse lo era, ma che alla resa dei conti si è svolto con estrema rapidità.

Nativo di Chicago, 69 anni, sacerdote dal 1982, Prevost ha doppia cittadinanza, statunitense e peruviana, essendo stato per lunghi anni in Perù, come missionario dell'ordine di Sant’Agostino. Dal 2015 è vescovo di Chiclayo, nel nord ovest del Paese sudamericano, ricevendo quindi la nomina cardinalizia nel 2023. Adesso l'ascesa sul soglio pontificio. A sorpresa poiché non era tra i nomi che circolavano più facilmente per la successione di Francesco. Il suo non era in prima fila, ma è anche il bello della Chiesa quello di sorprendere, di trovare soluzioni inattese. E così è andata anche questa volta e c'è da esser certi che sia stata la scelta giusta.

“La pace sia con voi”. Le prime parole del nuovo Papa, il primo statunitense nella lunga storia della Chiesa. Il secondo, dopo Jorge Mario Bergoglio, a provenire dal continente americano, dal Nuovo Mondo, a mostrare quell'universalità della Chiesa che è il suo autentico punto di forza.

Leone XIV, il nome prescelto e, dopo Francesco che aveva scelto un nome inedito, si torna ad aggiungere i numeri romani per distinguere il nuovo Pontefice dai suoi predecessori che portavano il medesimo appellativo. All'esordio dinanzi a piazza San Pietro, Leone XIV ha parlato di una pace “disarmata e disarmante”. E allora pensando al nome che si è scelto, e a quei termini tanto veritieri e precisi per definire la parola pace, non può che venire in mente Leone I che nel lontano 451, in pieno Medioevo, fermò – senza disporre di armi se non quelle della fede – Attila re degli Unni che stava dilagando nella Pianura Padana mettendo a ferro e fuoco villaggi e intere popolazioni. Anche oggi serve una pace disarmante, in un mondo segnato da conflitti irrisolti che distruggono qualsiasi possibilità di convivenza tra i popoli e tra le nazioni.

Ma il richiamo va soprattutto a Leone XIII, il Papa che pose al centro dell'azione della Chiesa la “questione sociale”. Con la Rerum Novarum, respingendo sia lo sfruttamento capitalista, purtroppo ben presente ancora oggi, sia la lotta di classe propugnata dall'ideologia socialista, la Chiesa seppe proporre la propria visione dell'economia e della società. Dignità umana valore irrinunciabile, primato del lavoro sul capitale, solidarietà interclassista nei rapporti economici: questi i suoi principi fondanti. Principi ancora oggi attuali nel contrassegnare un cammino da perseguire per una società più equa e più giusta.

Pace e questione sociale: questo il messaggio che lancia il nuovo Papa. Un messaggio nel solco di Francesco, ma anche degli ultimi Pontefici ascesi sul soglio pietrino nel Ventesimo secolo. Come non pensare anche a Benedetto XV, con la sua “inutile strage” dinanzi agli orrori della Prima guerra mondiale?

Ma adesso siamo solo all'inizio, poche ore ci separano dal debutto di Leone XIV. Ci sarà tempo per conoscerlo meglio ed apprezzarlo nella sua persona e nel suo Magistero. Resta il fatto che di certo, pur in un mondo largamente secolarizzato e per molti versi addirittura scristianizzato, in tutti quanti l'elezione di nuovo Papa provoca grande emozione. Lo si è visto nei giorni scorsi, con l'attesa di milioni di persone ai quattro angoli del pianeta. Attesa che unisce credenti e non credenti per un mondo pacificato e solidale, di cui il Papa è per tutti portatore di speranza.


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