“Scusatemi”



Giorgio Merlo    2 Giugno 2021       0

Dunque, è partita la stagione delle “scuse”. Come ovvio e come quasi tutti sanno, si tratta di atteggiamenti dettati unicamente ed esclusivamente dalle opportunità del momento, dalla contingenza politica finalizzata ad un riposizionamento personale nello scacchiere politico nazionale. E questo per due motivi di fondo. Innanzitutto non si tratta di “scuse” accompagnate da un percorso politico, culturale e di merito. Sono, appunto, solo battute che possono essere espresse in un giorno e tranquillamente smentite dopo pochi giorni perché non più funzionali per il proprio disegno politico. In secondo luogo si tratta di “scuse” ad intermittenza. Non a caso, possono valere per i compagni di viaggio e, puntualmente, non vengono applicate ai momentanei nemici politici. Attenzione, nemici e mai avversari, come ovvio.

Ora, non è il caso di stracciarsi i capelli per spiegare simili atteggiamenti. Siamo in un contesto politico dominato, da tempo, dal trasformismo e dal più spietato opportunismo. Ogni strategia politica che viene messa in campo prescinde radicalmente da una prospettiva politica a lungo termine perché, appunto, è riconducibile a quei disvalori. È appena il caso di osservare da spettatori il capitolo delle alleanze tra il PD e i 5 stelle per rendersene conto in modo persin plateale. Da nemici irriducibili ed implacabili per molti anni ad alleati storici ed organici ad alleati tra diversi. Insomma, il tutto e il contrario di tutto. Le “scuse”, pertanto, sono il frutto e la conseguenza di questa stagione politica singolare ed anacronistica che ormai dura da molti anni e che stenta ad uscirne fuori con dignità e coerenza. E questo per motivi altrettanto semplici da spiegare e da capire. Quando una forza come i 5 stelle ha fatto la propria fortuna politica e soprattutto elettorale per due elementi costitutivi, ovvero il populismo e il giustizialismo, non c’è scusa che tenga. Perché se si rinuncia a questi due totem cade l’intero castello politico di un partito che ha già dovuto rinunciare, per motivi di puro potere, a tutto ciò che ha promesso e predicato per molti anni. E tutti conosciamo a memoria i vari tasselli e le molteplici promesse sacrificati sull’altare del potere.

Ma, al di là di questa ovvia e persin scontata considerazione, credo che senza magnificare atteggiamenti destinati a cadere alla prima occasione utile – e, nello specifico, nello stesso giorno è già partito un attacco ad un “nemico” politico della Lega... – l’unica alternativa credibile passa attraverso un recupero di dignità e di credibilità della politica. Stavolta però con la P maiuscola, come si suol dire. Tutto il resto appartiene al campo della goliardia e del battutismo quotidiano. Che, purtroppo, è la naturale conseguenza di una politica ridotta al folklore di derivazione populista.


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