
Come Popolari piemontesi ci siamo recentemente chiesti “Che fare?” per provare a dar vita ad una nuova stagione dei “liberi e forti”, così necessaria per il nostro Paese.
Era nata la proposta che dalle testate web impegnate a veicolare i contenuti del popolarismo partisse l’organizzazione di una “adunata nazionale” dei democratici popolari di ispirazione cristiana, per favorire l’ineludibile passaggio dall’io dell’autoreferenzialità al noi della comunità politica. Per alcuni questa consapevolezza non è ancora matura, e richiede altro tempo. Ma il tempo potrebbe essere poco.
Così tra le realtà dei Popolari e altre del Nord legate alla cultura cattolico democratica, con cui si è creata immediata sintonia, abbiamo pensato di fare un passo avanti e organizzare un pomeriggio di confronto e proposte per definire una possibile azione comune.
L’incontro nasce per far incontrare persone accomunate dal riferimento alla tradizione del popolarismo, la cultura che ha saputo tradurre sul piano politico, e con assoluta laicità, l’ultracentenaria dottrina sociale cristiana, all’insegna del “bene comune” e della giustizia sociale, qualificando il proprio pensiero con gli aggettivi “democratico”, “popolare”, “sociale”, “solidale”, e con uno sguardo privilegiato agli “ultimi”.
Tutti coloro, singoli e associazioni, che si riconoscono in questo ambito sono invitati a partecipare. L’incontro è aperto, senza posti riservati e gerarchie preordinate. Speriamo soltanto nella più ampia adesione dalle Regioni più vicine.
L’appuntamento è per giovedì 11 luglio a Torino, presso l’Hotel Diplomatic di via Cernaia 42.
Ci aspettano quattro ore intense di discussione.
Accoglienza dei partecipanti dalle ore 14.30 e inizio alle 15 con la relazione introduttiva (Cosa farebbe oggi Sturzo) tenuta da Alberto Guasco, docente di Storia contemporanea alla Link University di Roma, bolognese di adozione e autore di un importante volume su “Cattolici e Fascismo” e di una fresca biografia sul Cardinal Martini.
Seguirà un confronto a tre voci su Costruire un percorso comune tra Domenico Galbiati, rappresentante lombardo di Politica Insieme, Giorgio Merlo, portavoce piemontese di Rete Bianca, e Lorenzo Dellai, che porterà la sua esperienza dell’Unione per il Trentino. E arriviamo all’ampio spazio di dibattito che chiuderà la prima parte.
La seconda sarà introdotta da una mia relazione su I capisaldi di un programma condiviso ed efficace, che avvierà il secondo spazio di dibattito tra i presenti, per individuare i punti caratterizzanti di un “partito di programma” nella più autentica – e moderna – concezione sturziana.
Nell’ultima mezz’ora si cercherà di definire un documento conclusivo con gli impegni futuri.
Se sarà possibile una nuova stagione dei “liberi e forti” lo capiremo dalle presenze e dalle opinioni espresse alla riunione torinese del prossimo giovedì.
Per leggere il programma dell’incontro cliccate sul link seguente:
Programma_Torino_11_luglio
Era nata la proposta che dalle testate web impegnate a veicolare i contenuti del popolarismo partisse l’organizzazione di una “adunata nazionale” dei democratici popolari di ispirazione cristiana, per favorire l’ineludibile passaggio dall’io dell’autoreferenzialità al noi della comunità politica. Per alcuni questa consapevolezza non è ancora matura, e richiede altro tempo. Ma il tempo potrebbe essere poco.
Così tra le realtà dei Popolari e altre del Nord legate alla cultura cattolico democratica, con cui si è creata immediata sintonia, abbiamo pensato di fare un passo avanti e organizzare un pomeriggio di confronto e proposte per definire una possibile azione comune.
L’incontro nasce per far incontrare persone accomunate dal riferimento alla tradizione del popolarismo, la cultura che ha saputo tradurre sul piano politico, e con assoluta laicità, l’ultracentenaria dottrina sociale cristiana, all’insegna del “bene comune” e della giustizia sociale, qualificando il proprio pensiero con gli aggettivi “democratico”, “popolare”, “sociale”, “solidale”, e con uno sguardo privilegiato agli “ultimi”.
Tutti coloro, singoli e associazioni, che si riconoscono in questo ambito sono invitati a partecipare. L’incontro è aperto, senza posti riservati e gerarchie preordinate. Speriamo soltanto nella più ampia adesione dalle Regioni più vicine.
L’appuntamento è per giovedì 11 luglio a Torino, presso l’Hotel Diplomatic di via Cernaia 42.
Ci aspettano quattro ore intense di discussione.
Accoglienza dei partecipanti dalle ore 14.30 e inizio alle 15 con la relazione introduttiva (Cosa farebbe oggi Sturzo) tenuta da Alberto Guasco, docente di Storia contemporanea alla Link University di Roma, bolognese di adozione e autore di un importante volume su “Cattolici e Fascismo” e di una fresca biografia sul Cardinal Martini.
Seguirà un confronto a tre voci su Costruire un percorso comune tra Domenico Galbiati, rappresentante lombardo di Politica Insieme, Giorgio Merlo, portavoce piemontese di Rete Bianca, e Lorenzo Dellai, che porterà la sua esperienza dell’Unione per il Trentino. E arriviamo all’ampio spazio di dibattito che chiuderà la prima parte.
La seconda sarà introdotta da una mia relazione su I capisaldi di un programma condiviso ed efficace, che avvierà il secondo spazio di dibattito tra i presenti, per individuare i punti caratterizzanti di un “partito di programma” nella più autentica – e moderna – concezione sturziana.
Nell’ultima mezz’ora si cercherà di definire un documento conclusivo con gli impegni futuri.
Se sarà possibile una nuova stagione dei “liberi e forti” lo capiremo dalle presenze e dalle opinioni espresse alla riunione torinese del prossimo giovedì.
Per leggere il programma dell’incontro cliccate sul link seguente:
Programma_Torino_11_luglio
Quando un’epidemia è in corso beh…quello è il momento in cui sono necessari i medici! Oggi la politica (?!) Italiana ha un estremo bisogno di serietà e di valori. Dopo l’eclisse del popolarismo abbiamo vissuto una stagione di sbandamento. Ora il tempo è maturo per riprendere in mano la bandiera cattolico – democratica e per dare un senso alla nostra vicenda nazionale. Buon lavoro!
Nel 1948 Pio XII ha lanciato Gedda per costruire la rete dei Comitati Civici, che furono determinanti per la vittoria della Democrazia Cristiana alle elezioni politiche. Se non si ripete quella esperienza di costruire una rete civica nazionale che raccolga tutti i cattolici ed i laici che si identificano con l’appello ai Liberi e Forti di Don Sturzo e nella Dottrina Sociale della Chiesa, ogni tentativo di riunire i cattolici risulterà vano. Siamo in attesa di un novello Gedda per ricostruire quella unita’ dei Cattolici che è indispensabile per fare uscire l’Italia dalla crisi politica, sociale, culturale ed economica in cui si trova adesso.