Non gli basta fare il Ministro dell’Interno e occuparsi dei migranti, che sono già un problema mica da ridere. Salvini tracima su tutto. Va bene che voglia dimostrare di essere l’azionista di maggioranza del Governo, ma c’è un limite... Le urne hanno detto che la sua Lega vale la metà dei 5 Stelle, poi la trattativa per il “contratto” e i ministri ha messo lui e Di Maio sullo stesso piano, ed ora il padano straccia regolarmente Giggino in esternazioni, minuti ai tiggì, titoli sui media e citazioni al bar con un rapporto di 7 a 1.
Salvini predica quotidianamente contro Onlus del mare e migranti e si spinge, da Ministro-aggiunto agli Esteri, a polemizzare contro questo o quel capo di Stato europeo (Macron il preferito) che osa criticare la sua politica di chiusura dei porti italici. Strano che nelle sue uscite Salvini non abbia mai una parola indignata contro Orban e gli altri nazionalisti di Visegrad, che si rifiutano di accogliere migranti, alleggerendo il peso dei flussi sui Paesi di primo approdo come Italia e Grecia. In nome del sovranismo nazionalista, il nostro pluriministro è paradossalmente alleato con le nazioni che più ostacolano la redistribuzione europea di chi approda sulle nostre coste.
Poi, da Ministro dell’Economia e Finanze, ha già fatto sapere che introdurrà la flat-tax, che saranno tolti obblighi Iva, spesometro, redditometro, e che abolirebbe qualunque tetto all’uso del contante: applausi sinceri da tutti i creatori di fondi neri ed evasori fiscali orfani di Berlusconi...
Poi, da Ministro della Salute, ha già sentenziato che “dieci vaccini obbligatori sono inutili, se non dannosi”, forte certamente di un cursus honorum in medicina ed epidemiologia ben più solido di quello che a suo tempo potè vantare il professor Veronesi nello stesso dicastero...
Poi, da Ministro del Lavoro, (ma non lo era Di Maio?) ha già anticipato il prossimo siluramento di Tito Boeri, presidente dell’INPS, bollato come “fenomeno”. La sua colpa è di aver ricordato che “il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti” legata al calo dei nati nell’Italia che invecchia. Un problema serio, concreto e immediato, su cui Boeri ritiene che “l'immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi”. Tenendo conto che “secondo le stime più recenti del FMI, attualmente abbiamo due pensionati per ogni tre lavoratori: nel giro di venti anni avremo un lavoratore per ogni pensionato”.
Speriamo però che gli italiani non impieghino i soliti vent’anni (vedi Benito e Silvio...) per capire quanto può essere nocivo un simile tuttologo.
Salvini predica quotidianamente contro Onlus del mare e migranti e si spinge, da Ministro-aggiunto agli Esteri, a polemizzare contro questo o quel capo di Stato europeo (Macron il preferito) che osa criticare la sua politica di chiusura dei porti italici. Strano che nelle sue uscite Salvini non abbia mai una parola indignata contro Orban e gli altri nazionalisti di Visegrad, che si rifiutano di accogliere migranti, alleggerendo il peso dei flussi sui Paesi di primo approdo come Italia e Grecia. In nome del sovranismo nazionalista, il nostro pluriministro è paradossalmente alleato con le nazioni che più ostacolano la redistribuzione europea di chi approda sulle nostre coste.
Poi, da Ministro dell’Economia e Finanze, ha già fatto sapere che introdurrà la flat-tax, che saranno tolti obblighi Iva, spesometro, redditometro, e che abolirebbe qualunque tetto all’uso del contante: applausi sinceri da tutti i creatori di fondi neri ed evasori fiscali orfani di Berlusconi...
Poi, da Ministro della Salute, ha già sentenziato che “dieci vaccini obbligatori sono inutili, se non dannosi”, forte certamente di un cursus honorum in medicina ed epidemiologia ben più solido di quello che a suo tempo potè vantare il professor Veronesi nello stesso dicastero...
Poi, da Ministro del Lavoro, (ma non lo era Di Maio?) ha già anticipato il prossimo siluramento di Tito Boeri, presidente dell’INPS, bollato come “fenomeno”. La sua colpa è di aver ricordato che “il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti” legata al calo dei nati nell’Italia che invecchia. Un problema serio, concreto e immediato, su cui Boeri ritiene che “l'immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi”. Tenendo conto che “secondo le stime più recenti del FMI, attualmente abbiamo due pensionati per ogni tre lavoratori: nel giro di venti anni avremo un lavoratore per ogni pensionato”.
Speriamo però che gli italiani non impieghino i soliti vent’anni (vedi Benito e Silvio...) per capire quanto può essere nocivo un simile tuttologo.
Troppo , troppo di parte. Mi spiace non condivido per nulla, anzi mi sembrano attacchi gratuiti perchè quello che lui ha detto, seppur opinabile viene esposto in modo da metterlo in cattiva luce. E poi basta con questa storia dei migranti che ci pagano le pensioni!!!! Suvvia, le elezioni ci sono state e accidenti, se un partito passa dal 3 al 30 per cento in pochissimo tempo, qualcosa vorrà dire o no? Vorrei anche sapere per tutti gli psuedo rifugiati che arrivano in barcone questi due numeri . Il primo quanti effettivamente versano contributi all’Inps, il secondo quanti arricchiscono le cosiddette cooperative ( guarda caso per le maggior parte composte da ferrivecchi supersinistri, con atteggiamenti da hippy ancora) . Sparare a zero su Salvini in merito all’immigrazione clandestina serve soltanto a far salire di più la Lega. In quanto a Boeri mi sembra l’espressione plastica e fisica del mondo elitario globalista così ben descritto in molti articoli di Ladetto. Un mondo che non è e non potrà mai essere popolare …. perché non lo si vuol vedere ? Soprattutto noi popolari?
Hai detto bene. Sono d’accordo Con la tua esposizione.
Questo gustosissimo corsivo contro Salvini che in modo assillante è divenuto come il prezzemolo, in altri tempi ci avrebbe offerto spunti per confutare punto per punto un nostro avversario politico. Invece finisce più per mettere in luce le nostre lacune. Se oggi il leader della Lega può permettersi di spaziare su tutto è perché sui temi che sono in cima alle preoccupazioni della classe media, noi popolari e riformatori, o non ci siamo o siamo subalterni alla visione delle oligarchie finanziarie, propagata dai salotti mediatici radical-chic, che sono portatori di interessi in contrasto con quelli popolari. Quindi la destra può fare goal a porta vuota.
Sta anche a noi far finire al più presto questa situazione.
Non per portar acqua al mio mulino, ma quanto scritto da Giuseppe Davicino , innanzitutto per la comprovata serietà dell’autore , conferma con parole meno barricadiere delle mie, una situazione reale. Ogni giorno che passa mi rendo conto che per il PD è come se le elezioni non vi fossero state, continua a vagheggiare e pensare che forse, si, qualcuno a preso una sbandata temporanea. Vi consiglio di leggere
l’articolo di Paolo Mieli pubblicato ieri sul Corriere della Sera a pag 30 dal titolo :I calcoli fantasiosi nel Pd.
Corsivo straordinario ed efficace, degno del miglior Bertoldo. Con una piccola postilla, almeno a mio parere. Il fustigatore Boeri, nonchè politico a tempo pieno da anni, prima lo cacciano e meglio è.