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Rischiamo la dittatura?
 
di Alessandro Risso
 

Il dibattito in corso sulla natura del Movimento 5 Stelle si sta ampliando su giornali, televisioni e web. Si tratta certamente di un fenomeno composito, che raccoglie una sacrosanta indignazione, voglia di cambiamento, istanze condivisibili, proposte demagogiche o velleitarie. E qualche aspetto inquietante, che non bisogna ingigantire, ma che sarebbe colpevole sottovalutare. Soprattutto per chi ha a cuore, come noi Popolari, la libertà e la democrazia. Che non sono beni acquisiti per sempre ma vanno difesi da mali antichi che si ripropongono nelle forme dei tempi nuovi.
Vi invito pertanto a leggere l’articolo qui sotto allegato di Giovanni Virga, docente di Diritto amministrativo all’Università di Palermo, sulla “dittatura democratica” teorizzata dai leader del Movimento, Grillo e Casaleggio. E aggiungo, come spunto per la riflessione e il dibattito, una citazione che sta girando in Internet:
“Mi hanno proposto un'alleanza, ma loro sono morti! Non hanno capito di avere a che fare con qualcosa di completamente diverso da un partito politico. (Di questi anni passati) chi è il responsabile? Loro! I partiti! (…) Abbiamo una nazione economicamente distrutta, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati… Sono loro i responsabili! (…) Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento… Mi hanno proposto un'alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico... Noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato... non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo...”.
Non si tratta di una delle ultime dichiarazioni di Beppe Grillo. È il passo di un celebre comizio di Adolf Hitler (Discorsi di lotta e vittoria, 1932; in Discorsi di lotta e vittoria. Parole del Führer nel periodo della guerra, Edizioni Ritter 2011).
Certo, l’Italia del 2013 non è la Germania del 1932, così come la storia non si ripete mai allo stesso modo. E la gran parte dei volti delle piazze e degli eletti Cinquestelle non paiono, francamente, quelli di pericolosi fanatici ma di gente comune che chiede il cambiamento e una speranza per il futuro. Conviene tuttavia essere vigili sentinelle in questa lunga notte della Repubblica.
Persino gli stessi “grillini” dibattono tra loro su questa “provocazione” (vedi http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2013/03/provocazione-da-un-sostenitore-riflessivo.html).
Sarebbe assurdo che proprio i cattolici democratici non si interrogassero con lucidità e realismo sui rischi di una possibile deriva antidemocratica – rivoluzionaria o reazionaria che sia – in un Paese in piena crisi economica e politica.

Documento

Franz - 2013-03-14
E' fuori discussione che stiamo vivendo una fase politica critica in conseguenza degli errori fatti negli anni passati ma quello che più intristisce è la (apparente?) mancanza della volontà di affrontare i problemi in modo serio. I comportamenti di Grillo e Berlusconi - un capo che comanda e dei sudditi che obbediscono - con l'imperativo di esaltare se stessi e i propri interessi a scapito della ricerca di soluzioni per il bene comune destano preoccupazioni per il futuro. A volte cerco di immaginare quale sia il giudizio che daranno gli storici fra cent'anni su questo periodo storico e mi accorgo che lo sconforto aumenta. Riusciremo a farci perdonare, dalle future generazioni, gli errori di questi anni? Non ci resta che impegnarci per modificare il corso degli eventi.
Antonio R. Labanca - 2013-03-14
Mi domando se fra i parlamentari eletti nelle liste M5S non vi siano cattolici democratici, con i quali i cattolici di altre liste possano instaurare un rapporto utile a sbloccare l'impasse.
giuseppe cicoria - 2013-03-13
Ormai è chiaro; l'armata poderosa messa in campo dal PD sta avvanzando sperando di convincere, ancora una volta, che le cose buone per i cittadini solo solo quelle pensate e decise dai dirigenti del partito (loro studiano e sanno; gli altri devono ascoltare ed obbedire). Se vogliamo essere seri i tentativi finora messi in campo per arrivare a dittature conclamate o di fatto raggiunte sono state messi in campo solo dal sig. B e dall'armata ex-comunista.Basta soffermarsi sui motivi che hanno portato al sistema elettorale attuale e, quelli, che hanno portato alla sua NON eliminazione. Per scongiurare i nefasti scenari prospettati basterebbe che Bersani la smettesse di giocare a dire per non fare ed a brigare con gli altri partiti prendendo per i fondelli gli italiani. Ci sono degli pseudi programmi che, poi, vengono reinterpretati e solo apparentemente coincidono con quelli di Grillo. Basterebbe essere più chiari e la si smettesse una buona volta di pretendere di fare politica a pagamento dissanguando lo Stato e le tasche dei cittadini. Grillo sarebbe costretto e, forse, felice di vedere applicati i suoi buoni intendimenti. Quelli cattivi sarebbero sicuramente scongiurati: Se si insiste sulla solfa antica anche io ho paura che la deriva non potrà essere che quella temuta. La colpa non sarà, però, di Grillo ma di quelli che intendono reiterare procedure ed i malvezzi ora tanto odiati dal popolo "populista".
Giorgio Merlo - 2013-03-13
Che nel movimento 5 stelle ci sia, inconsapevolmente o meno non lo so, una traccia autoritaria, populista, verbalmente violenta e spietata e' fuor di dubbio. E' appena sufficiente leggere quotidianamente le fatwe del loro "guru" indiscusso ed intoccabile per rendersene conto. Per cortesia, pero', non scherziamo e non divertiamoci con le parole cariche, per il momento solo a livello verbale, di violenza e di disprezzo per tutto cio' che non rientra nell'universo politico e valoriale del cosiddetto grillismo. E noi dovremmo fare un'alleanza politica, culturale e programmatica con costoro? Sono fortemente curioso a cooscerrne i dettagli e le modalita' concrete.