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Lo tsunami Grillo
 
di Guido Bodrato
 

Uno tsunami ha travolto tutte le previsioni: le due coalizioni che si contendevano Palazzo Chigi hanno perso dieci milioni di voti, rispetto alle elezioni del 2008 e l’astensione è cresciuta del 5%.
Lo tsunami populista ha travolto il bipolarismo. Il Movimento 5 Stelle ha conquistato il 25 % dei consensi ed è la lista più votata alla Camera.
Aver conquistato come coalizione il premio di maggioranza a Montecitorio, con il doppio dei seggi rispetto ai voti ottenuti, non permetterà a Bersani e alla coalizione di centrosinistra di governare il Paese, senza l’avvallo di Grillo (o di Berlusconi), poiché al Senato non c’è alcuna maggioranza. Dopo un sorprendente recupero, Berlusconi resta in campo sommando i voti delle liste satelliti; e la Lega, che ha dimezzato i consensi, conquista la guida della Lombardia.
Ancora una volta, chi ha scrollato l’albero non ha raccolto i frutti: resteranno fuori del Parlamento Ingroia, Di Pietro, Ferrero… e i partiti della sinistra antagonista. Ma anche Fini che – con Casini – ha donato i suoi voti a Scelta Civica di Monti, rimasta comunque al di sotto delle attese.
Sarà il Presidente della Repubblica a dover sciogliere i nodi, ma sarà Grillo a “dare le carte”, a decidere sulla governabilità e sulla tenuta di un Parlamento che potrebbe vivere una sola primavera. E sin dalle prime giornate post elettorali lo spread risale, mentre le borse crollano. L'Europa guarda con preoccupazione all'Italia.
Le prime riflessioni su questo imprevisto risultato del voto, riguardano le scelte fatte negli ultimi due anni: se si fosse votato, nell’autunno del 2011, quando per evitare il default Napolitano ha incaricato Mario Monti di formare un governo di tecnici… Se alle primarie i Democratici avessero scelto Renzi, avviando la rivoluzione generazionale che il Paese attendeva… Se Monti fosse restato al di sopra delle parti, invece di “salire in politica”… È tutto latte versato, sul quale è inutile piangere. E i Democratici, in modo particolare, debbono riflettere su un fatto, mentre affrontano le responsabilità di chi ha comunque la maggioranza alla Camera dei deputati: se guardando alle attese sono delusi, sappiano che la sconfitta divide.
Torniamo alla questione decisiva: senza governo la nave affonda. E toccherà a Bersani fare le prime proposte al Presidente della Repubblica, tra due settimane. La situazione si sarà decantata? Si saranno spente le passioni che stanno infiammando la scena? Temo di no.
Temo che quasi tutti i leader guardino, più che all’emergenza finanziaria, alle alleanze necessarie per fare un governo, per avere una maggioranza in grado di governare, con un occhio alla ipotesi che dietro l’angolo ci siano nuove elezioni. Come si può mettere alla prova Grillo? Anche Grillo pensa a una competizione “decisiva”: la sua democrazia digitale, del “web”, è immaginata come una democrazia diretta, tendenzialmente autoritaria. Non a caso il Movimento 5 Stelle non vuole governare...
Ed allora che fare? Come uscire da questo labirinto? Per ora, nessuno sa dare una risposta convincente. Tutti riconoscono che si dovrà immaginare una radicale riforma della politica, poiché il bipolarismo che abbiamo sperimentato è fallito: elettoralmente e politicamente.
Il voto del 24-25 febbraio costringe la politica italiana a un nuovo inizio: la legislatura che si sta per avviare, sarà una legislatura costituente?


Paolo Parato - 2013-03-06
caro Guido scrivi che il bipolarismo è fallito, forse hai ragione visto che i poli sono almeno quattro, ma anche il proporzionale puro della prima repubblica ha fallito portando all'ingovernabilità e al consociativismo. Partiamo dal dare una risposta a questa domanda: è un valore la governabilità o la rappresentanza nel Parlamento di tutte le istanze? Io penso alla governabilità e allora bisogna ritornare al bipolarismo con una legge elettorale che garantisca la governabilità, come in Francia dove Hollande che non ha avuto più voti del centrosinistra governa. Sul risultato elettorale non penso ad una grande rimonta di Berlusconi che ha perso 6 milioni di voti quanto ad una mancata vittoria del centrosinistra che non ha capito la voglia di cambiamento che c'è nel paese. Se la sua agenda era crescita, equità, rinnovamento, taglio ai costi della politica ha mancato tante occasioni di togliere la fiducia a Monti e andare prima al voto
Mario Chiesa - 2013-03-02
È inutile piangere sul latte versato; ma quando si era sul punto, il latte non era ancora versato. È mancata l’analisi, il coraggio? Qual è il latte da non versare oggi? Affidarsi ai giovani? A quei giovani del PD così compattamente schierati con la struttura del partito (strano che gli altri giovani abbiano votato Grillo?). Affidarsi alle varie personalità dal forte senso etico? come D’Alema, che appena il suo segretario avanza una proposta, gli si alza alle spalle facendo «no» con il ditino: le presidenze delle camere a Grillo e Berlusconi (e a me il Quirinale)? E purtroppo non possiamo andare a cercare Renzi: la storia non è un taxi; al massimo è un treno.
giuseppe cicoria - 2013-03-01
Ho espresso più volte il mio dissenso in ogni occasione, sia dal vivo che nei blog come questo, ma la classe dirigente del PD non solo non si è rinnovata ma si è rinchiusa nei suoi antichi vizi ereditati dal veccho PCI. La Margherita è stata cannibalizzata ed i colpevoli di ciò si sono accontentati di avere un piccolo ed insignificante posto ai vertici del PD e non si sono minimamente preoccupati del fatto che,intanto, non rappresentavano più nessuno del vecchio partito che hanno regalato al PD e non contavano niente nel nuovo.Quei pochi che sono rimasti lo hanno fatto per necessità o perchè non sapevano dove andare! Il partito aveva il biglietto della lotteria in tasca (Renzi) ma lo ha buttato via perchè era pericoloso vincere con i voti che venivano dagli "altri": I grandi ed intelligenti dirigenti hanno,intanto, fatto finta di cambiare la legge elettorale ma, invece,hano tentato di vincere con un pugno di voti, come permetteva l'attuale sistema. Per un pelo non si sono ritrovati Berlusconi prevalere su tutte e due le Camere! Tutto sommato, ma in maniera antidemocratica, come è andata "è grasso che cola"! Ora sono sicuro che un governo si farà ma saranno costretti a fare, ed in fretta, le leggi che hanno sempre detto di voler fare, ma che non hanno mai voluto fare perchè l'apparato e gli interessi inconfessabili NON LE VOLEVA. Per accellerare la soluzione è, però bene che BERSANI e MONTI vadano di corsa a casa per non danneggiare ulteriormente l'Italia.
Leonello Mosole - 2013-03-01
Continuo con qualche altro se. Se invece di pensare che tutto fosse sotto controllo, Bersani avesse pensato che questa legge elettorale è fasulla e avesse fatto di tutto per cambiarla non saremmo in questo stallo. Negli USA si può verificare che nei due rami del parlamento la maggioranza non coincida con il partito del presidente; ma il presidente è eletto direttamente. Questo non mi pare senno di poi ma giudizio su una ... mancanza di giudizio. Se avessimo scelto Renzi. Abbiamo scelto Bersani perchè ci sembrava la scelta più equilibrata, nonostante tutto. Ma non potevamo certo immaginare una campagna elettorale così disastrosa: mai una parola chiara, un messaggio preciso e non ha mai coinvolto Renzi che avevamo detto essere risorsa preziosa. L'avete mai sentito parlare di riduzione dei parlamentari, di taglio dei loro stipendi?(adesso lo propone a M5S). Anche quando ha attaccato Berlusconi su Alitalia e condono tombale in risposta alla restituzione IMU non ha dato messaggi netti e taglienti. Speriamo di venirne fuori ma è ora di volrtare pagina. Radicalmente.
Antonella - 2013-03-01
Buongiorno, e' sempre interessante leggere gli articoli del Dottor Bodrato. Auspico si possa formare un Governo che vari una nuova legge elettorale, la diminuzione del numero dei parlamentari, il taglio ai costi della politica e dei benefici dei politici e finalmente la legge sul conflitto di interessi (sono anni che se ne parla e mai alcun Governo ha avuto il coraggio di vararla anche se capisco non sia facile visto che il diretto interessato siede in Parlamento). Se poi si dovra' ritornare alle urne, il PD lasci spazio a Renzi. Diversamente, presumo che il numero di elettori del M5S aumentera' e tutti i sacrifici richiesti dal Governo Monti a noi italiani, saranno vanificati. Buona giornata.
Giv Visconti - 2013-02-28
I partiti tradizionali non hanno ascoltato la richiesta di rinnovamento che i cittadini chiedono, riduzione dei costi della politica, dei benefici dei politici, la ingerenza della politica nella società Hanno peccato di arroganza, vedi elenco dei candidati alla camera e al senato, tutti politici e sindacalisti e confrontatela con le liste grillo. Per ultimo vi invito ad ascoltare la trasmissione di oggi 28/2 di Radio 24 ore 17 circa che denunciava tutte le cose che da anni denunciano (doppie indennità, Formigoni che prende 450.000 € di liquidazione -indennità varie , in Sicilia hanno speso 15 milioni di € per ottenere 18posti temporanei per un anno - 800.000 €, i parlamentari dove erano????
lino busceti - 2013-02-28
E grande la delusione dei risultati e la difficile governabilità. E' anche giusto non versare lagrime sul latte versato; è però importante che il PD non si spacchi al suo interno e dare l'impressione che è arrivata la resa dei conti. Nei confronti del paese non sarebbe capito da nessuno. Sarebbe utile dopo la formazione del governo se Bersani riuscirà indire un congresso in modo che si dia atto a quel cambiamento che le primarie hanno quasi indicato il rinnovamento del partito.
franco maletti - 2013-02-28
Io mi auguro di sì. Anche perchè, a ben vedere, ci sono nonostante tutto le condizioni ottimali per realizzare tutti quei cambiamenti necessari per un ritorno al rispetto delle regole democratiche e della Cosituzione Italiana. Tutto dipende dagli eletti nel Movimento 5 Stelle. Al di là del strepiti post campagna elettorale di Grillo, sapranno assumersi queste responsabilità, peraltro non in contrasto con il loro programma elettorale?