“Lo Spiffero” è un seguìto sito di notizie e retroscena sulla politica piemontese. Dedica le sue attenzioni equamente a tutti, da destra a sinistra, ha una rete capillare di informatori, la redazione sa il fatto suo. Certo, poi ci sono i difetti: degli amici e/o finanziatori si può solo parlare bene (ma è un male ineliminabile del giornalismo), e molte “spifferate” risentono dell’univocità, politicamente interessata, dei confidenti. Ogni tanto anche i Popolari sono oggetto di articoli, in genere per metterne in luce la disunione. L’ultimo pubblicato è una perla. Che qui di seguito riportiamo.
A pensar male si fa peccato, diceva il grande vecchio della Prima Repubblica, ma spesso ci si azzecca.
Anche nella Sala Rossa di Torino c’è chi pensa male e in particolare del nuovo codice etico per i lavori pubblici che fissa rigidi paletti al comportamento dei dirigenti comunali. Salvo sorprese dell’ultima ora, verrà approvato nella seduta del prossimo Consiglio Comunale. Secondo il provvedimento, fortemente voluto da una parte del Partito democratico, i mandarini di Palazzo Civico non potranno più ottenere consulenze esterne per gli appalti che insistono sul territorio comunale, per evitare il ripetersi di situazioni perlomeno imbarazzanti quale quello che ha visto protagonista Giambattista Quirico, responsabile del settore lavori pubblici a Palazzo di Città e collaudatore per conto della Juventus del nuovo stadio bianconero. Oggi indagato per presunte irregolarità nella realizzazione della struttura. Controllore e controllato, due ruoli interpretati dalla stessa persona: dalla prossima settimana, ciò non sarà più possibile.
Eppure, nonostante si tratti di una scelta certamente ineccepibile nella forma (e pure nella sostanza), c’è chi all’interno del gruppo Pd non ha apprezzato l’attivismo del capogruppo Stefano Lo Russo, a quanto riferiscono gli insider di Palazzo, troppo “interessato” a condurre in porto il provvedimento. Che ci sia qualcosa sotto? Si stanno chiedendo alcuni consiglieri, in particolare quelli legati all’area ex Margherita di Davide Gariglio, rivali dei cugini “morgandiani”, ovvero gli esponenti vicini al segretario regionale Gianfranco Morgando, area alla quale appartiene il capogruppo. Se queste consulenze, infatti, non potranno più essere assegnate ai burocrati di Palazzo Civico chi se ne avvantaggerà? Magari ricercatori e professori del Politecnico, presso il quale lavora Lo Russo? Malignità.
Appunto, malignità, e per giunta gratuite, senza ragionevoli appigli. Su una scelta “certamente ineccepibile nella forma (e pure nella sostanza)” ci sarebbe solo da applaudire. Non si può tuttavia incolpare “Lo Spiffero” per questo accanimento di maldicenza: il giornale on-line lo pubblica quasi prendendone le distanze, facendo risaltare la vera notizia, che è la spaccatura tra Popolari scesa a insinuazioni che ormai toccano il ridicolo. Chissà se lo “spifferatore” è in grado di rendersene conto? E di capire il danno che porta alimentando una politica di bassissima lega?
In ogni caso, di fronte al pubblico dei lettori, e degli amici Popolari, l’anonimo seminatore di zizzania si (s)qualifica da sé.
Della rubrica FARDELLI D'ITALIA |