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Lusi, Conti e altri ineffabili
 
di Alexis de Tocqueville
 

Per capire questo strano Paese servono probabilmente capacità particolari che esulano da buon senso e intelligenza. Assistiamo ad atteggiamenti che quasi non si possono spiegare a parole. Ineffabili, appunto.
Tre esempi di questi ultimi giorni.
Il primo. Il senatore Lusi, tesoriere di un partito che non esiste più, sottrae 13 milioni di euro dalle sue casse. Non è strano che quel partito abbia ancora tanti soldi a disposizione, dato che i legittimi rimborsi elettorali vengono liquidati ad anni di distanza. Come non è strano che un amministratore rubi: capita nei partiti, nelle bocciofile, nei condomini, nelle società per azioni. È un po’ più strano che un folto gruppo di politici esperti, con alle spalle responsabilità di governo dello Stato e di grandi città, non si siano accorti di nulla; per non parlare dei revisori dei conti. Ed è inconcepibile che l’interessato proponga serafico la restituzione di 5 milioni su 8 (il resto se ne sarebbe andato in tasse) considerando 3 milioni l’implicita retribuzione per i servigi di tesoriere: ma il posto da senatore PD, nelle liste blindate del “porcellum”, non è già una bella ricompensa?
Il secondo. Un altro senatore, Conti, questa volta del PDL, si distingue per lo straordinario fiuto negli affari. Compra al mattino un immobile nel centro di Roma a 26 milioni e al pomeriggio lo rivende a 44. Sul fortunato guadagno da 18 milioni, senza aver anticipato e rischiato un euro, ci sono zone d’ombra su cui indaga la magistratura. Ma cosa ha dichiarato l’interessato? “Fare l’imprenditore in campo immobiliare è da sempre il mio mestiere e non è un mistero. Ricavare proventi dal proprio lavoro non è reato”. Ma chi fa il parlamentare, non dovrebbe guadagnarsi lo stipendio e i benefit occupandosi della cosa pubblica e non dei propri affari?
Ancora più incomprensibili le ragioni dell’acquirente finale del palazzo – l’Enpap, l’ente previdenziale degli psicologi – che si è accontentato di far sapere che “il prezzo pattuito per l'acquisto dell'immobile di via della Stamperia 64, è in linea con le valutazioni fatte dall'Agenzia del Territorio”. Peccato che al mattino lo stesso sia stato venduto a un prezzo più conveniente di 18 milioni. Senza parole, oltre a noi spettatori, è stato finora il venditore iniziale – il Fondo Omega della FIMIT, gestore degli immobili Intesa Sanpaolo – che ha venduto a un intermediario al 59% del valore di mercato periziato dall’Agenzia del Territorio. O da una parte o dall’altra qualcuno non ha fatto il proprio dovere.
Dal connubio affari-politica, però è sempre quest’ultima a uscirne peggio. Tanti pensano che la politica non sia più una cosa nobile e seria. Così per il terzo esempio cambiamo genere e passiamo a una faccenda serissima, anzi, la più seria che c’è in Italia: il calcio.
Le nevicate hanno fatto rinviare alcune partite di serie A e B in programma il 31 gennaio e il 1° febbraio. Di chi la colpa? Non potendosela prendere con Giove Nevio, la responsabilità dei rinvii e dei disagi dove si è giocato è stata data agli… stadi vecchi! E giù a chiedere una legge ad hoc (corredata di adeguati finanziamenti) per costruire nuovi impianti. Qualcuno ha provato a dire che non è indice di buona programmazione aver previsto di giocare, e in notturna, nei “giorni della merla”. Sentendosi però rispondere che “quando si fanno i calendari ad agosto è impossibile prevedere se nevicherà a fine gennaio o a febbraio e persino a marzo”. Come se ci fosse lo stesso rischio di neve e campi gelati il 31 gennaio e il 31 marzo…
Per la cronaca, l’autore di questa risposta è il presidente della Lega Calcio di serie B Abodi.
Come faccia di tolla non è da meno degli ineffabili parlamentari di cui sopra.

Della rubrica FARDELLI D’ITALIA


giuseppecicoria - 2012-02-05
I nostri cari amici politici bollano quasi sempre le critiche dei cittadini nei loro confronti come espressione dell'antipolitica e sono bravi ad aspettare che "passi la nuttata..." per continuare a fregarsene dei lamenti e continuare ad agire come e peggio di prima. Quando la ricchezza straripa non succede quasi niente ma se le cose, come in questo momento, vanno molto male, credo debbano preoccuparsi per davvero. La storia ci insegna cosa avviene. Lo vediamo cosa sta succedendo in Paesi poveri, con governanti ricchi, che sono quasi nostri confinanti! I rappresentanti del popoloi debbono immediatamente smettere di mettere le mani nel sacco della gente arrogandosi il diritto di determinare essi stessi quanto gli spetta solo perchè sono stati eletti. Si sa che l'ingordigia non ha mai limiti! Bisogna tornare alla sobrietà e al concetto di "servizio per la collettività". I compensi per coloro che servono i cittadini debbono essere riservati solo a pochissime persone che si occupano della cosa pubblica A TEMPO PIENO. Tutti gli altri se dichiarano di amare la democrazia e vogliono partecipare attivamente al suo esercizio, lo debbono poter fare ma GRATUITAMENTE. Ho volutamente cancellato dal mio vocabolario la parola "populismo", perchè essa è il paravento dietro cui si nascondono i politici che non intendono stare a sentire ciò che la gente desidera. Infatti questi signori non hanno tento conto della bocciatura referendaria del finanziamento dei partiti votandosi una legge che aumentava il costo stesso della pseudopolitica. Ne è venuta fuori una attività estorsiva ma "legale" verso i cittadini, senza rischi, che ha alimentato ancora di più gli appetiti e le conseguenti azioni delinquenziali. Conclusione: la maggioranza della gente per bene o che è costretta ad esserlo, che non è ammessa al banchetto, non sa cosa fare. Gli altri che per bene non lo sono o che sono disperati se continua così, cosa faranno?
Valeria Astegiano - 2012-02-05
Caro Alexis tre domande. 1° chi non sapeva che la Margheita riceveva tutti quei soldi???? I cittadini votanti???? 2° Lusi, chi l'ha fortemente voluto nelle liste blindate del PD????? 3° Lusi era serverissimo con i soldi della Margherita. Chi può permettersi di recitare la politica povera quando si prendono tanti soldi????