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Basta con i Radicali
 
di Alessandro Risso
 

I cinque deputati radicali hanno appena salvato Berlusconi, Che non aveva i numeri che garantire la metà più uno dei votanti necessaria per il voto di fiducia.
I seguaci di Pannella hanno permesso al più squalificato governo nella storia della Repubblica italiana di continuare a sopravvivere, privando gli Italiani della possibilità di arrivare a elezioni anticipate in grado di ribaltare una situazione da teatro dell’assurdo.
Il Governo è destinato inesorabilmente a cadere: non per un sussulto di dignità da parte di qualcuno, ma semplicemente perché Berlusconi non può garantire la rielezione a tutti i parlamentari che oggi continuano a sostenerlo contro ogni logica politica e morale. Dato che lo sostengono per interesse personale, lo stesso interesse personale farà mettere di traverso parecchi “peones” non più garantiti in prospettiva. Se questi sono disposti per convenienza a sostenere che Ruby è nipote di Mubarak o che prescrizioni brevi e processi lunghi servono al Paese e non al Presidente del Consiglio, il loro istinto di sopravvivenza ne porterà alcuni a non credere alla favola della rielezione garantita per tutti. Con immediate ripercussioni sul governo appeso a tenui fili.
Se avremo ancora pazienza, il tempo sarà galantuomo.
Però una cosa la dobbiamo fare: chiedere al PD di cacciare i radicali. Subito, senza tante cerimonie.
Un deputato radicale, tal Beltrandi, aveva a suo tempo votato contro l’accorpamento dei referendum con le elezioni amministrative 2011. Il governo aveva vinto per un voto. Al bilancio dello Stato questa decisione è costata 300 milioni. Il salvataggio di oggi costerà molto di più.
Un’ultimo pensiero per Veltroni, che aveva fortemente voluto i radicali nelle liste PD – altrimenti avrebbero fatto la stessa fine dei comunisti, non rappresentati in Parlamento –: Walter, l’Africa ti aspetta. Raggiungila, come avevi promesso.


Luchino Antonella - 2011-10-18
Buongiorno, ma se non cambia l'attuale legge elettorale, qualora si andasse ad elezioni anticipate, rischiamo di ritrovarci gli stessi parlamentari di adesso al governo? Io non voglio piu' essere governata da disonesti, collusi, e chi piu' ne ha, piu' ne metta! Cordiali saluti.
Silvio Viale - 2011-10-17
Una volta chiarito che Berlusconi ha avuto 316 voti, senza i radicali e con qualche suo assente giustificato da aggiungere, è ora che il centrosinistra la smetta di rimanere appeso al dito medio di Bossi e alla giostra dei venduti. E’ un centrosinistra che sembra non volere vincere e che per questo sembra essere disposto a qualunque patto con il diavolo pur di far cadere Berlusconi. Da medico sono comprensivo verso certi riflessi pavloviani contro i radicali di alcuni esponenti del PD, ma c’è da chiedersi dove vogliano arrivare e, soprattutto, se il centrosinistra sia capace di un programma di governo in chiave europea, alternativo a Berlusconi, o stia solo spingendo per far sostituire Berlusconi e potere rimanere fieramente all’opposizione. Tra due settimane ci sarà il congresso dei radicali a Cianciano; l’occasione per un confronto di merito su programmi e strategie con gli alleati del centrosinistra che vogliono emanciparsi dal dito medio di Bossi.
Lino Busceti Chieri - 2011-10-17
Sono d'accordo basta con i radicali, basta con i calcoli di convenienza elettorale. Oggi occorre una linea chiara e senza compromessi. Un senatore come Morgando vale più di 6 deputati radicali. Chi ha memoria delle ultime candidature ricorderà il caso Torino. Non vado oltre. Lascio ad altri un approfondito dibattito. Walter può rimanere in italia e con il PD ma la lezione vale per lui in particolare.
Fabio Chiatti - 2011-10-17
A onor del vero e numeri alla mano, i radicali non sono stati determinanti per il raggiungimento del numero legale, dato che i sì sono stati 315. Inoltre, una decina di deputati non erano a Montecitorio poiché in missione, facendo così abbassare il quorum del numero legale ulteriormente. A conti fatti, perciò, dal punto di vista numerico il problema non sussiste. Da un punto di vista politico, invece, il problema esiste eccome! Non sto a ripetere ciò che è già stato espresso, ma vorrei soffermarmi su ciò che i radicali hanno in comune col PD. E cioè mi sto soffermando sul nulla. PD e radicali hanno origini e scopi MOLTO DIVERSI. Il PD tende (o, meglio, dovrebbe tendere) a essere quella sintesi in chiave moderna di riformismo e cattolicesimo sociale che nulla ha a che vedere con gli ideali che guidano un movimento/partito che ha basato tutto sull'anticlericalismo e laicismo nella sua accezione più "radicale" (appunto...). La sconfitta nel Lazio dovrebbe essere da monito sulle alleanze mal riuscite e le (auto)candidature imposte. Ma non è necessario uscire dalla "Padania" per trovare altri esempi: perchè Viale è consigliere del PD a Torino? Secondo voi, il PD avrebbe preso così tanti punti in meno o Fassino avrebbe perso le elezioni senza Viale nelle liste a sostegno?
giuseppe cicoria - 2011-10-14
Concordo totalmente con te. I radicali hanno il dna degli scorpioni. Non possono fare a meno di uccidere anche gli amici. Prima o poi tradiscono! Ora forse si preoccupano delle sovvenzioni per la parte di servizio pubblico su Radio radicale o forse sperano di ottenere qualche surrettizio risultato con il processo breve sul problema delle carceri. Staremo a vedere se ci siamo sbagliati!
Beppe Mila - 2011-10-14
Primo: mi auguro che a Veltroni come minimo gli ronzino le orecchie. Secondo, dopo tutto quello che ha fatto non capisco perchè (a Veltroni) gli si permetta di essere ancora oggi la mente nuova, quello che ha i progetti politicamente corretti,etc. Basta! Infine i radicali andrebbero espulsi ufficialmnete e con il massimo della risonanza mediatica, altro che lasciar dir loro che si sono autosospesi. Se il PD vuole e deve essere un partito serio e responsabile deve iniziare anche da queste cose. P.S. Una sottoscrizione per comprare noi il biglietto di sola andata per l'Africa?
Luciana Borello 2011-10-14 - 2011-10-14
Davvero le intuizioni geniali di Veltroni nell'individuare e imporre i candidati sono sempre più evidenti. Spero se ne faccia tesoro per le prossime (spero vicine) elezioni. Solo più l'ironia mi può aiutare.
Aldo Cantoni - 2011-10-14
C'è anche chi ha detto "mai con i radicali" da alcuni anni... Auguro all'amico Risso ed alle sue idee miglior fortuna.
Andrea Griseri - 2011-10-14
TOTALMENTE D'ACCORDO! E dire che tanti anni fa i radicali si scagliavano contro il regime... Già, io che ho superato ormai gli anta ricordo che Pannella disse che Moro era la "vittima più illustre della sua politica". Ma quale politica? Forse quella di Moro era buona, alta politica e il suo sangue è davvero ricaduto su tutti. E già allora il sig. Pannella da che parte stava?
Fabio Michelone - 2011-10-14
Bisognerebbe dirlo a chi li ha messi in lista. La stessa mente fulgida che ha fatto eleggere Calearo e altri simili e grigi figuri che alla prima occasione utile (ovvero quando hanno massimizzato il profitto) sono corsi in soccorso a Berlusconi. E poi certa gente pensa di essere un leader?! Suvvia... L'agricoltura e la pastorizia hanno bisogno di buone braccia (anche di over 50 e soprattutto se hanno una storia di fallimenti e insuccessi - come le videocassette allegata all'Unità - alle spalle).
Beppe - 2011-10-14
Veltroni aveva voluto i Radicali, Veltroni aveva voluto Calearo e noi non vogliamo più Veltroni!!!