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Il capogruppo e il batterio
 
di Chiel
 

Tutti voi che leggete saprete certamente come è andata a finire la storia del capogruppo PD al Comune di Torino. La riassumo per i pochi ignari.
Stefano Lo Russo (in foto), consigliere uscente, popolare e collaboratore di Morgando, è stato eletto a maggioranza con 9 voti, due bianche e 5 contrari. Contro di lui hanno votato anche i tre consiglieri che nel panorama torinese fanno diretto riferimento a Davide Gariglio. Non si è quindi sanata la contrapposizione fratricrida tra ex popolari che aveva in una prima votazione portato a una clamorosa parità tra Lo Russo e Tricarico (7 a 7, con due astenuti). A rendere più surreale il tutto, con i "garigliani" che hanno appoggiato un laico movimentista, il fatto che abbia votato in favore del cattolico Lo Russo anche il radical-abortista Silvio Viale.
È evidente che uno dei batteri che stanno inquietando l'Europa ha trovato da tempo dimora nel PD torinese, manifestandosi con crisi di autoreferenzialità, manie di protagonismo, meschine ripicche, sindrome del frazionamento (con illustri esempi nazionali). Altro che muoversi divisi per colpire uniti. I risultati politici sono scadenti e spesso ridicoli. Potrebbero però dare spunti a un nuovo Ionesco per ricreare situazioni da teatro dell'assurdo. In tanti pensiamo che così non possa funzionare. Ma la conclusione da digerire – a malincuore – non può che essere, per dirla alla Pirandello, "così è (se vi pare)".


norberto julini - 2011-06-18
Non conosco la tua identità, ma il tono ironico del tuo commento non mi piace, e neppure il merito delle tue considerazioni: cosa c'è di surreale nell'esito di una votazione democratica? Anche il lessico mi pare un po' datato, non è il caso di guardare un po' avanti, anziché indietro?
Marco - 2011-06-17
Stefano Lo Russo potrà contribuire alla ricomposizione del gruppo e certamente potrà dare un forte segnale della presenza dei "popolari" in Comune.
Luba - 2011-06-17
Ora non ci resta che ripartire e lavorare. Per fortuna le prossime elezioni e le relative tensioni sono lontane, mettiamo tutti a disposizione della città le nostre energie e i nostri valori e sono sicuro che la città, composta da elettori che spesso sono più lungimiranti degli eletti, saprà riconoscere e distinguere la nostra presenza e il nostro operato. Intanto... Buon lavoro capogruppo!
Gavino Olmeo - 2011-06-17
Sic!