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Cota dov’eri?
 
di Alexis de Tocqueville
 

Roberto Cota ha puntato il dito contro Mercedes Bresso denunciando un buco da due miliardi nei conti della sanità piemontese. Le sue parole sono state pesanti: “È ora di smetterla di raccontare balle e vivere al di sopra delle proprie possibilità, pensando che tanto pagherà chi viene dopo. Perché a pagare, prima o dopo, saranno sempre i cittadini. L’eredità che ci hanno lasciato è molto difficile, e ho ritenuto giusto dirlo ai piemontesi”.
Dove stanno le balle sui conti della sanità nella Regione Piemonte non possiamo essere noi a dirlo. Bresso intende querelare Cota e staremo a vedere. Possiamo però fornire qualche numero certo.
Nel 1995 in tutto il Piemonte vi erano 1147 primari. Nel 2000 il loro numero era quasi raddoppiato: 2202. Nel 2005 salgono ancora, raggiungendo quota 2828. Insomma, nel decennio di amministrazione regionale targato centrodestra si è avuta una moltiplicazione dei primariati – il 146% in più! –, mentre non risulta che gli ospedali piemontesi siano raddoppiati. Difficile trovare giustificazioni se non ricorrendo a banali logiche clientelari, da cui probabilmente nessuno è immune, ma che il centrodestra pratica in misura abnorme e con una sfacciataggine molesta. Per completezza di informazione, tra il 2005 e il 2010, gli anni della giunta Bresso, i primari sono diminuiti di 206 unità, per un totale di 2622. Sempre troppi, ma è ben più facile dare un beneficio che toglierlo.
E Cota dov’era negli anni della giunta Ghigo? Risulta sia stato consigliere regionale, anzi, l’uomo di punta del Carroccio in Piemonte, non a caso eletto presidente del Consiglio di Palazzo Lascaris. Non è detto però che si occupasse delle vicende del governo regionale. Pare che già allora il suo principale interesse fosse seguire Bossi per reggergli il posacenere.

Della rubrica FARDELLI D'ITALIA


Anna Paschero - 2011-04-19
Possiamo aggiungere qualche altro dato: a metà aprile 2005 - data di insediamento della giunta di centrosinistra nella Regione Piemonte, il buco nei conti della sanità c'era per davvero e non per finta, come oggi sostiene l'on.le Cota. Il totale assommava a 1 miliardo e 73 milioni di Euro e riguardava gli anni dal 2000 al 2004. Per il disavanzo relativo al 2000 la giunta Ghigo aveva addirittura assunto un mutuo a ripiano, in deroga alla norma costituzione che vietava l'indebitamento se non per finanziare investimenti pubblici. L'avanzo di amministrazione applicato il bilancio preventivo 2005, votato dalla giunta uscente era stato sovrastimato di 226 milioni di euro, che si dovettero recuperare in sede di assestamento riducendo spese già stanziate. A quanto sopra si aggiungevano altri 2,3 miliardi di euro di spese, prevalentemente investimenti, che, finanziate con risorse vincolate (fondi comunitari e trasferimenti dello Stato) erano prive di copertura finanziaria in quanto le relative fonti di finanziamento erano state utilizzate per dare copertura a normali spese di bilancio: l'urgenza del loro rifinanziamento era connessa alla scadenza della generazione di fondi strutturali che si chiudeva nel 2006. In tutto 3,6 miliardi di Euro. Nel documento di programmazione economico finanziaria regionale 2006/2008, il primo redatto nella nuova legislatura, si dà conto di quanto appena scritto. Il 2006, come tutti ricorderanno fu un anno particolarmente dispendioso per le risorse regionali per effetto delle Olimpiadi invernali. Ciononostante, lo stato delle finanze regionali alla fine dei cinque anni di giunta di centrosinistra è completamente diverso da quello ereditato. Nessuno allora gridò al "buco" e forse, dal punto di vista politico, fu un errore non farlo. Cota allora c'era - almeno virtualmente - a condividere i disastri del centrodestra ma ha perso la memoria, oppure non si è accorto di niente, come non si accorge oggi delle stupidaggini che dice. Rende di più reggere il posacenere al suo padrone.