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La Ganga ni, Viale no
 
di Stefano Lepri
 

Le candidature di La Ganga e Viale nel PD hanno guadagnato gli onori della cronaca di questi giorni, offuscando la qualità di una lista per Torino certamente di valore e che farà ben figurare il partito.
Su La Ganga il giudizio può essere articolato. Da una parte, c’è motivo di temere che i suoi trascorsi giudiziari vengano ricordati e alimentino un sentimento giustizialista. Dall’altra va ricordato che La Ganga ha pagato per i suoi errori, è rimasto lungamente in panchina partecipando con umiltà alla vita di partito e ora chiede solo di correre in una competizione sicuramente difficilissima.
Discorso diverso per Viale. Abbiamo fatto, come Popolari, per molti giorni in Segreteria provinciale, una dura battaglia per impedirne la candidatura – seppure da indipendente – nella lista del PD, ma abbiamo infine preso atto che la maggioranza era favorevole. Resto convinto che una sua candidatura non porti vantaggi, anzi. Basti pensare al modestissimo risultato (0,8%) ottenuto come candidato alle primarie.
Abbiamo perlomeno ottenuto chiarezza sul fatto che i Radicali non possono più iscriversi e partecipare alle attività del Partito democratico.
Ci sono ragioni politiche e di visione della società che ci dividono ma, ancor prima, ci sono questioni di rispetto delle persone e regole. L’ennesima prova di opportunismo e trasformismo di Viale si è avuta con il suo tentativo di candidarsi anche nelle liste dei Radicali a Milano, senza informare il PD e in spregio alle regole del nostro partito e delle leggi elettorali. Il giudizio è quindi negativo. Sarà probabilmente l’esito elettorale a fare giustizia.


Valeria Astegiano - 2011-04-13
Sono dell'idea che nella lista PD non dovevano esserci La Ganga e Viale. Per motivi diversi comunque e soprattutto per il fatto che a Torino ci sono tantissime persone che avrebbero potuto dare molto alla lista e alla competizione. Basta con questi personaggi che, non so perchè, devono sempre esserci. Una meritata pensione? (ne abbiamo un esempio a Ciriè!), altri modi di essere presenti! Scrivere un saggio? Viaggiare...
Luchino Antonella - 2011-04-13
Buongiorno, forse bisogna ritornare al rispetto delle regole, che mai come in questi anni è venuto a mancare e manca tuttora. Mi spiace leggere articoli come quelli apparsi ieri e oggi su La Stampa; quando il PD la smetterà di farsi del male? Buona serata.
Beppe Mila - 2011-04-13
Spero tanto che l'augurio finale di Stefano si avveri. Anni luce separano i popolari dai radicali e secondo me anche i radicali dal PD. Non capisco questa continua voglia masochista di farsi male del PD e di inseguire qualsiasi canto di gallo, soprattutto se il canto è alto e mediatico. Basta, torniamo alla sobrietà e a poche regole e pochi principi, da rispettare però. Concordo sull'analisi in merito alla candidatura La Ganga. Infine scusate uno sfogo: ma se sto PD è vecchio, imbolsito, frena i giovani, etc. etc., ma perchè diavolo tutti ci vogliono salire?
Pier Giuseppe Barbonaglia - 2011-04-13
Lo si deve depennare. Se esistono delle norme statutarie dovrebbero valere per tutti, soprattutto per chi ha già dato prova, in altre occasioni, di essere di danno per il partito.