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Cari dirigenti PD
 
di Alessandro Padoan
 

Pubblichiamo la lettera aperta di un elettore del centrosinistra che spera in un cambio di passo del Partito democratico nella creazione di una vincente alternativa di governo. Soprattutto nella comunicazione bisogna essere più in sintonia con i problemi della gente e smetterla di andare a rimorchio dell’agenda dettata da Berlusconi, nel bene e nel male l’argomento centrale di ogni discussione.

Questa è una lettera, come tante, ma che vorrei tanto potesse giungere alle “teste pensanti” (e anche “decidenti”) del PD. Ambizione eccessiva? E sia. Ma so di raccogliere l’opinione di diverse persone che, diciamo così, si collocano a sinistra, o al centrosinistra. Il mio è l’ennesimo appello perché il PD si dia una scossa.
E contiene una modesta, anzi modestissima proposta, sul versante della comunicazione.
Premessa: la politica italiana ristagna in una melma comunicativa dove tutti noi dobbiamo assistere a dei continui siparietti su temi obbligati, dettati perlopiù dal centrodestra (salvo intervenga la magistratura a scompaginare le carte e a proporne altri). In questi siparietti sentiamo le solite sparate del Cavaliere e dei suoi accoliti, seguite dalle repliche sdegnate delle opposizioni. Uno spettacolo stucchevole e, lasciatemi dire, pallosissimo. E vuoto. Non ci sono contenuti. Salvo gli interessi del Cavaliere, più o meno mascherati. E se agli elettori consapevoli del centrodestra – non ai poveri cristi che vivono nel limbo della “disinformazia” televisiva e credono ancora alle favole – va benissimo quello che dice e fa il Cavaliere purché nei fatti persegua i loro ben definiti interessi e privilegi (anche non facendo niente: proprio così li protegge, mantenendo immutato o accentuando lo statu quo di una società immobile e classista). Invece agli elettori di sinistra, che devono subire questo statu quo e il suo divenire sempre più oppressivo e predatorio, non vanno più bene, da tempo, la vaghezza, l’inconsistenza, l’astrattezza e ripetitività automatica delle repliche degli esponenti del PD e degli altri partiti e partitucoli della galassia. Forse non sono mai andate bene, ma adesso, con la china che sta prendendo la legislatura, con l’aria che tira, con un Cavaliere disposto a tutto, anche a un golpe soft, pur di salvarsi dai suoi processi... Adesso sono sommamente deprimenti, irritanti, patetiche.
Frasi identiche a se stesse da anni, alcune da decenni – “I problemi sono ben altri” o “Berlusconi è lontano dai problemi reali” o “dai problemi dei lavoratori” e via dicendo –.
Possibile che non si possa riempire di contenuti queste frasi astratte, che entrano da un orecchio ed escono dall’altro, come non aver parlato, con la sola differenza di aver suscitato le reazioni di cui sopra almeno nei cittadini più attenti e critici.
E andare sul concreto? La tv alla Minzolini non dà molti spazi? Perché non lanciare la campagna della “Politica del buon senso”?
Esempio: Berlusconi parla di riforma della giustizia. Allora quali sono i veri problemi? E diciamolo: la lentezza. Ma dove? Soprattutto nel civile, non nel penale che interessa esclusivamente il Cavaliere. E allora, cari dirigenti PD, dite qualcosa come: “Ecco una riforma a costo zero o quasi: dotare tutti gli studi legali di posta certificata e vediamo di riformare le norme che regolamentano la notifica degli atti giuridici, semplicemente medievali”. Che argomenti ha il Cavaliere per non accettare questa norma? Dite che la si può votare già il giorno dopo, basta che la maggioranza la accolga. E se non lo fa deve darne ragione.
Dovreste fare un elenco di tutte le possibili riforme a costo zero (e non solo di quelle, ma tanto per cominciare): anche provvedimenti di due, di poche righe, ma efficaci, subito.
E parlano di semplificare l’economia? E allora la farragine degli ordini professionali? Fate notare come costi assai di più, da noi, andare da un professionista, fate esempi di tariffe. Dite chi li protegge, come funzionano le tariffe minime.
Parlano di concorrenza e rilancio dell’economia? E allora le posizioni dominanti, gli scarsi controlli, la scarsa trasparenza, a partire dal mercato finanziario?
Parlano di fisco, riforme fiscali? Come non rinviare al mittente l’idea di aumentare l’iva per ridurre l’irpef? Ci vuol poco a fare capire agli italiani che in quel modo si avvantaggiano di nuovo i redditi più alti. Poche parole, un esempio, con tanto di cifre.
Il giorno dopo, magari parlando di scarsi mezzi finanziari, cercate casi concreti: non ci sono i soldi ma quelli spesi per i corsi sul federalismo dei dirigenti ¬– e dite la cifra – o i costi della multa giornaliera che la UE ci affibbia perché non siamo capaci di garantire un telefono unico per le urgenze, come esiste ovunque tranne che da noi. A quanto ammonta la cifra, giornaliera, mensile, annua? E che costi ci sarebbero per attuare questa riforma? Perché non si fa? Cosa c’è dietro?
O le multe che arriveranno per l’ennesimo rinvio dei pagamenti delle multe per le quote latte sforate.
Vogliamo andare avanti con altri esempi?
Come sono stati usati i soldi per risolvere il caso Alitalia, le cifre sulle spalle dei contribuenti, confrontando le due soluzioni.
La giunta del Lazio: non c’è che da scegliere. E per la campagna elettorale: fate i confronti tra i risultati di una Torino (messa in crisi da tagli e fondi mai arrivati) con la Roma di Alemanno, la Milano della Moratti, ecc. (ricordando i soldi copiosamente arrivati per coprire i fallimenti di Catania, Taranto ecc).
Perché queste punture di spillo non si perdano, suggerirei di riprenderle ogni tot giorni, a rotazione, magari per bocca di esponenti diversi: frasi brevi e chiare.
Come degli spot, pochi dati chiari, che colpiscano. E chissenefrega se non replicate all’ennesima uscita del Cavaliere. Quando è il caso restate sul tema, ma se per giorni questo non cambia, cambiate voi!
E oltre agli angusti spazi minzoliniani, ci sono sempre i talk show, che peraltro mi lasciano perplesso (penso alla promozioni di un personaggio come la Polverini, grazie a Ballarò: passano i personaggi, non i messaggi). Anche lì, cercate la concretezza, lasciate le polemiche a vuoto, la ripetizione soffocante di repliche e controrepliche su argomenti dettati dagli altri. E abbandonate la retorica, le frasi fatte. Difficile, vero?
Non vado oltre.
Due soli dubbi. Su quanti punti potrebbero rintuzzarvi? quanti scheletri nell’armadio, quanti cattivi esempi? E poi: quante divisioni interne ci sono nel PD? su quanti argomenti riuscite ad avere una posizione univoca? Immagino che il giorno in cui si parlerà di testamento biologico, Dio ci salvi, ognuno per sé e contro tutti gli altri... Ma ci saranno almeno un pugno di temi su cui avete idee pressappoco convergenti? E più che idee servirebbero progetti, proposte, leggi già definite, testi brevi che si possano magari anche leggere o riassumere. Qualcosa che buchi il video.
Cose concrete. Ma già, voi: dove vivete? Nell’iperuranio della politica, mica prendete il tram. Sembrate ignorare tanti minimi e grandi problemi della maggioranza dei cittadini. Già. Forse ho sprecato il mio tempo, e il vostro.


Laura - 2011-03-18
Condivido appieno; sono i contenuti su cui argomentiamo spesso nelle riunioni del nostro circolo PD; a un'attenta riflessione sembra che il buon senso sia nella base e non arrivi ai vertici e spesso ci diciamo "ma perchè se noi, che non siamo specialisti della politica affermiamo queste cose, perchè non riescono a farlo coloro che stanno là, possibile che non ci arrivino?" Continuiamo a suggerire strategie e idee ai nostri rappresentanti, ai vari livelli istituzionali, prima o poi qualcuno coglierà...
Valentina - 2011-03-18
Ma allora siamo in tanti a pensarla così????
beppe Mila - 2011-03-18
Leggo, approvo, sottoscrivo a CARATTERI CUBITALI. La base, il popolo, come diavolo lo vogliamo chiamare la pensa così e aspetta trepida un soffio di primavera. Primavera almeno nel comunicare visto che governare non si può. A dirla tutta però Franceschini avava iniziato a seguire questa strada... le primarie poi lo hanno delegittimato... ma si è sempre in tempo a correggere la rotta. E nel contempo fare il tifo anche per Rosy Bindi che se la cava molto bene tra gli squali dei talk show.