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Perché voto Fassino
 
di Mario Berardi
 

Alle primarie voterò Piero Fassino perché non credo al modello politico del rinnovamento generazionale portato avanti dal Sindaco di Firenze e dai “rottamatori”. La carta d’identità non può costituire il nuovo discrimine politico, né ha senso la divisione “giovani-vecchi”.
Nella storia moderna della Chiesa, la vera svolta è stata impressa da un Papa ottantenne, Giovanni XXIII, con il Concilio. Nella stessa logica ritengo che nel mio quartiere di Borgo San Paolo il miglior presidente sia il ventisettente Daniele Valle, molto più preparato di qualche professore in pensione.
Sceglierò Fassino perché il prossimo Sindaco avrà un compito essenzialmente politico, che ben si addice alla grande esperienza nazionale ed europea di Piero. Il primo cittadino avrà come scenari Detroit (contro la paventata fuga della FIAT di Marchionne), Roma (contro un Governo arcigno e nemico del Piemonte, senza neppure un ministro), Bruxelles (per la TAV e i fondi europei), Milano (contro la crescente centralizzazione di San Paolo-Intesa e Unicredit). Certo, sarà altrettanto importante l’amministrazione. Ma il vicesindaco e dodici nuovi assessori potranno certamente svolgere una presenza capillare sul territorio.
Gli darò poi il mio voto perché Fassino non è la Bresso: da sempre esprime una linea riformista, di dialogo con i cattolici democratici. Per la segreteria del PD ha votato Franceschini, a Bruxelles ha difeso pubblicamente, sulla linea Napolitano, il significato etico-culturale del Crocefisso nei luoghi pubblici.
Infine lo voterò perché nel PD non può valere la linea del taglio delle “radici”, sia verso l’area di estrazione marxista sia verso quella cattolico-democratica (che a Torino esprime il segretario regionale e il presidente della Provincia). Così resterebbero soltanto i signori delle tessere o chi può investire grandi risorse finanziarie nelle competizioni elettorali.


Leonello Mosole - 2011-02-28
Concordo perfettamente con quanto espresso da Berardi. E' ora di piantarla con "giovani contro vecchi": dietro questa polemica si nasconde spesso solo una voglia di cadrega che nasce dalla iperprotezione che fin da piccoli molti hanno avuto. Se i giobani hanno valori da portare avanti lo facciano. Cosa dobbiamo fare: le quote giovani oltre a quelle rosa? Ma via!... Oppure fare i vecchi biodegradbili come i sacchetti dei supermercati? Tornando a bomba credo che Fassino sia più efficace di Gariglio e abbia comunque grandi capacità di dialogo. L'ho conosciuto a Venaria quando era deputato di questo collegio e io coordinavo L'Ulivo (bei tempi!). Certo, il profumo di Via Chiesa della Salute a noi non piace e non piacerà mai, ma Piero ha capacità di rapporti umani e doti organizzative non indifferenti e un modo abbastanza diretto di rapportarsi con gli altri che non guasta ed è molto meno manicheo di tanti altri. Non dimentichiamo poi che dietro alle Olimpiadi e alla rinascita della Reggia c'è anche il suo zampino.
Giuseppe Mila - 2011-02-27
Scrivo questo commento ad urne ancora aperte e comunque da parte di un elettore PD della provincia più profonda che non può partecipare a queste primarie. Quanto scritto da Berardi è sacrosanto e lapalissiamo, aggiungo soltanto: basta con questa storia dei giovani e del rinnovamento. Nessuno si accorge che negli ultimi 15 anni l'unica vera novità in Italia (negativa a mio avviso ma purtroppo significante) è quella di un un ultrasettantenne (Berlusconi). Suvvia, basta con il masochismo, già è assurdo fare le primarie in un Paese bigotto e conservatore come il nostro, è assurdo far votare i 16enni(che ne sanno del lavoro, dei diritti conquistati in tanti anni, della tolleranza?) è assurdo far votare gli extracomunitari (che ne sanno di una storia ultracentenaria?), detto ciò quando vi è un candidato, non dico eccelso ma perlomeno con i piedi per terra votiamolo (voi che potete).
Marco Delizzos - 2011-02-26
Un grazie a Mario Berardi per la sua analisi che condivido pienamente. Lo dico da cattolico e da cittadino impegnato in politica. Voterò Piero Fassino e invito tutti a fare lo stesso. Marco Delizzos
giuseppe Cicoria - 2011-02-26
Povero Fassino è proprio da aiutare! Non ha nessuno che lo supporta. Non è il signore delle tessere: ha solo l'apparato al completo del Partito che lo impone, nonostante la base contraria,che non si cura della necessità di essere equidistante tra i vari contendenti. In poche giorni è riuscito a raccogliere solo 1200 adesioni di iscritti al PD su 700 necessarie! Nella vita non ha guadagnato niente: è solo un povero parlamentare da una vita insieme a sua moglie!. A livello politico si farà valere per tenere la FIAT a Torino perchè sarà convincente con Marchionne giacchè è al governo del Paese e dispone di argomenti (sovvenzioni) validi per convincerlo! A Torino è affiancato da un certo "Chiamparino" che non conosce nessuno salvo poveri personaggi che controllano le risorse economiche della città. Scusa amico Berardi ma di cosa parli, sei stato per caso stato in vacanza negli ultimi tempi? Sulla religione, poi, lasciamo perdere!
emanuela guarino - 2011-02-25
E se semplicemente restassero tutti quelli che mai si sono potuti esprimere perché i luoghi deputati per farlo erano sempre tutti occupati?