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È il momento di fare politica
 
di Guido Bodrato e Alessandro Risso
 

Due anni fa sbarcavamo sul web intenzionati a utilizzare questo strumento per mantenere vive le idealità del popolarismo. Così scrivevamo ai nostri 557 lettori:
Sono sicuramente più numerosi nella nostra regione coloro che fanno riferimento a una cultura politica, a una visione della vita, che ha percorso tutto il Novecento, innervata dal pensiero e dall’azione di Murri e Sturzo, De Gasperi e Dossetti, Moro e Donat-Cattin. E pensiamo che questa cultura abbia ancora molto da dire, anche se viviamo in un clima sociale e politico che ci è difficile comprendere. Ma questo è il tempo che ci è dato vivere… Questo è il tempo che ci sfida.(...) Da oggi vi raggiungeremo ogni volta che come redazione avremo qualche iniziativa da segnalare o qualche riflessione da proporre.
Oggi gli indirizzi e-mail sono saliti a 700, e possiamo dire di esserci sentiti alcune decine di volte: almeno 30 volte in più di quello che avremmo potuto fare con l'invio cartaceo... Non siamo però contenti. Le nostre idee devono essere più presenti nel dibattito politico. Ci impegnamo a far diventare il sito (che assume un proprio dominio per consentire di identificarci con immediatezza: www.associazionepopolari.it) il mezzo per tenerci in contatto e per fare circolare le idee. Se non quotidianamente, almeno un paio di volte a settimana. Ma un sito vive soprattutto della vitalità dei propri lettori.
Ognuno degli amici deve sentire come un dovere trasmettere all'indirizzo mail dell'Associazione l'elenco dei propri amici/amiche che ritenete interessati a entrare nell'ambito del sito per leggere o contribuire al dibattito sui temi proposti. Ogni articolo potrà essere direttamente commentato, senza registrazioni e altre formalità, e la redazione accoglierà volentieri contributi e segnalazione di iniziative e di articoli significativi.
È ora di ripartire con la passione civile che ha sempre contraddistinto chi si richiama al popolarismo di ispirazione cristiana. Non è il momento per ritrosie e prudenti tatticismi. I “liberi e forti” non possono più nascondersi.