Giuseppe Davicino - 2018-02-15 L'antidoto alla frammentazione del cattolicesimo democratico e sociale è quello dell'aggregazione attorno ad una visione strategica e un programma, fra quanti condividono un medesimo progetto. É la via sturziana insomma. Ma in questa fase la Chiesa italiana appare molto più avanti del laicato. All'ultima settimana sociale di Cagliari sono state avanzate proposte concrete e specifiche per cambiare alla radice i capisaldi delle attuali politiche economiche e monetarie che stritolano chi lavora, impinguano oltremisura una ristrettissima super-casta e generano disuguaglianze inimmaginabili, e che provocano la decadenza della classe media, con inevitabili contraccolpi prima o poi sulla tenuta dell'ordinamento democratico.
In quale conto tali proposte siano state tenute nei programmi delle varie forze del campo riformatore in senso lato, da Tabacci a Grasso, passando per il Pd di Renzi ognuno lo può verificare.
Verosimilmente dopo il voto ci sarà ancora minor attenzione verso le istanze della cultura cattolica democratica ma a prevalere nel campo riformatore, con ogni probabilità sarà la polarizzazione da un lato verso una sinistra destinata a radicalizzarsi, e dall'altra verso il progetto del partito alla Macron, al quale il segretario del Pd sta lavorando. Un progetto che sancisce la resa senza condizioni della politica alla tecnocrazia, un modello nel quale le istanze sociali diffuse, così importanti per questa nostra cultura politica, vengono derubricate a fastidioso effetto collaterale. Un tale probabile scenario sembra offrire ancor meno spazio ad un progetto politico che veda non solo più affermare principi di solidarietà su cui siamo tutti d'accordo, ma tradurli in scelte concrete e conseguenti seppur coraggiose e controcorrente rispetto al mainstream politico-mediatico. Ma è ciò di cui il centrosinistra e la sinistra hanno bisogno per sopravvivere alla storica batosta prossima ventura del 4 marzo e per iniziare una nuova storia. | ||
giuseppe cicoria - 2018-02-15 Il dibattito sui cattolici in politica e' stato per me veramente interessante perchè si è messo in dubbio che essere cattolici sia un crisma che assicura la correttezza ed onestà di comportamento. Sono pertanto più orientato a chiamarmi "popolare democratico". |