Stampa questo articolo
 

Il trionfo (?) di Renzi

 
 

Dopo le convenzioni dei Circoli che gli hanno dato i due terzi dei delegati, ecco il Renzi trionfante:  “Chiediamo a tutti di riconoscere la verità dei numeri che non possono essere oscurati da nessuna polemica. Quando si vince, si vince. Quando si perde, si ammette. Punto.”
Giusto. Ma leggiamo a fondo la verità dei numeri, confrontando le due ultime convenzioni delle primarie, con Renzi candidato e vincitore.
Il segretario uscente (e presto rientrante) aumenta di ben il 20% rispetto al 2013 (dal 46,7% al 66,7%) e aumenta in voti assoluti da 134mila a 176mila. È altrettanto vero che i votanti sono diminuiti di 30.000 unità (da 296mila a 266mila) anche perché il PD in questi anni ha perso 90.000 iscritti.
Sarà però ancora più interessante vedere quanto numeroso accorrerà il “popolo delle primarie” alla votazione del 30 aprile.
Dai quasi tre milioni del 2013, a quale cifra si scenderà? Perché questo sarà il dato più eloquente. Che Renzi vinca con larghissimo margine, fosse anche il 65 il 70 o persino l’80%, non è una notizia. Sarebbe curioso che nel partito di Renzi, cosa è diventato il PD, il patron non ottenga percentuali alte, altissime, anche “bulgare”. Con buona pace di Orlando ed Emiliano, il guascone di Firenze può permettersi anche di dire “se perdo stavolta me ne vado davvero”. Dichiarazione in linea con il personaggio, sicuro della scontata vittoria, ma poi curiosamente ritrattata: sarà il timore che tanti delusi fuoriusciti lo prendano in parola e si mobilitino a sorpresa contro di lui?
Scenario comunque improbabile. Più credibile prevedere primarie fiacche. Sulla possibile affluenza né Renzi né i renziani si sbilanciano: non è dato sapere dalle parti del “giglio magico” quali siano le attese e i livelli di soddisfazione o delusione. Più prudente tacere.
Allora ci sbilanciamo noi: alle primarie del 30 aprile si perderà un terzo dei votanti; dei due milioni scarsi che andranno ai gazebo Renzi porterà a casa almeno i due terzi, che corrisponderà però a meno di un milione e mezzo di voti. Ne aveva presi 1.900.000 nel 2013.
Se così fosse, potrà parlare di vittoria trionfale con mezzo milione di voti in meno, un quarto del totale? E dopo aver perso per strada, da segretario del PD, un elettore su tre? E dopo esser stato Capo del governo per tre anni, a detta sua, costellati di successi?


Michele Canavesio - 2017-04-20
1° - Perché trattate tutti i sostenitori di Renzi da pirla? 2° - Perché non aspettate semplicemente i risultati delle primarie?