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Alessandro Risso - 2015-10-12 Ho già espresso in modo ampio e, spero, chiaro il mio pensiero: non mi pare il caso di approfondire alcuni passaggi alla luce dei commenti esposti. Mi limito ad una osservazione forse banale ma che vedo utile per alcuni amici interlocutori: tra il "non fare" e il "fare male", c'è anche una terza e auspicabile opzione, il "fare bene"! | ||
Valeria Astegiano - 2015-09-23 Conosciamo tutti bene le idee dell'autore dell'articolo. Sono tante le persone, amministratori, politici di vocazione o di mestiere che non sopportano Renzi, che non vogliono cambiamenti, che..le riforme sì, però!!! Le riforme andavano fatte e il bicamerismo perfetto andava superato solo a condizione che se ne parlasse solamente e non si facesse proprio niente!!! Dopo 30 anni di questa solfa non se ne può proprio più.. . .Possiamo parlare di atteggiamento rancoroso!!!?? | ||
Giorgio merlo - 2015-09-20 Non entro nel merito dell'articolo di Alessandro Risso. L'ho fatto troppe volte. Mi limito ad una sola considerazione. Nell'arco di poco tempo sono scomparse tutte le categorie che hanno dominato il confronto politico di questi ultimi 20 anni. Destra e sinistra; centro destra e centro sinistra; berlusconismo e antiberlusconismo e via discorrendo. Persino i "valori non negoziabili" non sono piu' di moda.... Detto questo, e' difficile tracciare un punto di coerenza - in questo caso la riforma istituzionale e la trasformazione del Senato - in un contesto dove sono saltate tutte le categorie, lo ripeto ancira una volta, a cui ci siamo abituati in questo ultimo ventennio. L'unica certezza valoriale e l'unico anciraggio culturale lo possiamo trarre solo dalle nostre fondamenta culturali. Cioe' dal nostro passato.... | ||
Mimo Folli - 2015-09-19 I poteri " forti" in Italia (Banche, imprese, giornali) vogliono una dittatura pseudo-democratica, e la stanno ottenendo, grazie alle cretinate fatte dalle opposizioni e ai Porcellum sfruttati da partiti storicamente molto più rappresentativi del popolo che dei "premi legislativi". In Grecia andranno a votare in pochi domani, perché hanno capito che nessun politico fa (o non può fare) quello che promette in campagna elettorale. Se avessi vent'anni sarei già andato all'estero come "migrante politico"!!!! | ||
Stefano Lepri - 2015-09-19 Alessandro Risso ripete stancamente la sua opinione, con citazioni ridicole (la collega Cattaneo sarà ottimo scienziato ma di riforme costituzionali non sa nulla e peraltro non viene mai!) e un argomento costante: non sopporta Renzi. Non ho voglia di rispondergli e preferisco rimandare al bell'intervento del collega vicecapogruppo Maran, che suggerisco venga pubblicato per fare in modo di avere almeno una voce a favore. Uno dei tanti colleghi (ce ne sono molti!!) per bene e capaci. Meno noti forse di Razzi, ma che con il loro lavoro stanno cambiando in meglio un paese fermo da vent'anni. | ||
Umberto Cogliati - 2015-09-18 Quello che scrive Alessandro Risso è condivisibile, ma, c'è un ma. La sua è l'analisi di un "arrabbiato", come lo siamo in tanti, perchè le cose, le riforme in questo caso, non vanno come buon senso vorrebbe. E Risso li elenca:incongruenze, distorsioni, guasti, tutto c'è nel percorso della riforma del Senato.D'altra parte è, si può dire, quasi normale che ci sia il pasticcio che lamentiamo: parlamentari non eletti ma "nominati" (Porcellum), un quarto del Parlamento eletto online, il Capo del Governo extraparlamentare, ecc., ecc. E, diciamolo, qui si è arrivati perchè la classe dirigente di prima (destra e sinistra non conta, ma che sta ancora in Parlamento), le riforme le ha sempre solo promesse e basta.E' così che accertiamo come ogni guaio nasconda, ma neanche tanto, il vero motivo che lo crea; è chiarissimo ad esempio come chi in Senato ora ci sta, tema un sommovimento che li lasci a casa, ed allora anche un semplice punto di vista differente dalla "imposizione" renziana è il pretesto per coagulare una opposizione che, nei fatti, tende a far naufragare la riforma. Questo aspetto produce anche l'incaglio che blocca la diminuzione del numero dei parlamentari. Per contro Renzi, quasi legittimato a fare il braccio di ferro, sapra di rischiare? Perchè vincere è possibile, ma stravincere è molto rischioso. Gli consigliamo molta attenzione.
Nel merito: la Costituzione, i pesi e i contrappesi. Giusto l'auspicio, ed è vero che fin qui le due Camere sono state utili per correggere gli sgorbi l'una dell'altra. Però vediamo anche che nell'Europa dei 28 ben 15 Paesi hanno una Camera sola (e qualcuno da noi l'ha detto: aboliamolo il Senato), altri 8 Paesi eleggono la Camera "alta" con voto indiretto e solo 5 votano il Senato direttamente (Tra cui l'Italia). Non inventiamo niente.
D'istinto, e in teoria, tutti saremmo portati a preferire l'elezione diretta di tutto, anche se, non dimentichiamolo, da anni metà della politica e dell'amministrazione pubblica che muove montagne di risorse nel Paese è in mano a soggetti eletti di secondo grado o nominati che è ancora peggio: le Comunità Montane, le Municipalizzate,, i Consorzi, molti, la Sanità, ecc. Ora si sono aggiunte le Province col delirio della legge Delrio.
Non considero le tesi dell'"allegato" di Elena Cattaneo, senatrice a vita, che dice cose molto critiche ma fondate e sensate, come le diremmo in tanti; sono la voce di una Senatrice che si è trovata di colpo a fare i conti con tutti i difetti del nostro sistema politico, ma la sua è solo una analisi di una "nominata speciale".
Renzi, lo vediamo, ogni giorno ne combina una ma forse, spiace dirlo, le alternative dove sono? | ||
giuseppe cicoria - 2015-09-18 Le cose che una volta erano considerate normali ora, purtroppo non si usano più. Risso dice cose sacrosante e quasi ovvie. Ora che Renzi non nasconda mire assolutistiche portando nel baratro l'Italia , gli italiani ed il glorioso partito di sinistra può stare nelle cose. Egli vede vicino l'obbiettivo di un solo uomo al comando e ce la mette tutta. Non mi sta bene, però, che tanti amici o pseudo tali lo seguano , votando addirittura, questa idea scellerata. Essi pensano che in futuro saranno eletti ancora una volta in qualche incarico perchè fedeli al "capo" e non avranno più la necessità di essere scelti dal popolo. Loro, però non potranno non darne conto alla loro coscenza ed il tempo, che è signore,prima o poi presenterà il conto che dovrà essere pagato. Questo è un triste momento ed io sono "triste". | ||
Paolo Biavati - 2015-09-18 Credo che le preoccupazioni espresse nell'intervento di Risso
siano in linea con la mentalità tutta italiana per cui, in
qualunque ambito della vita pubblica, la costruzione di un
sistema di articolati controlli, contrappesi e relativo
ipertrofico apparato burocratico sia necessario per
controbilanciare l'atavica mancanza di senso civico degli
italiani e costringerli in qualche modo a non praticare (o a
praticare in dosi accettabili) lo sport nazionale di fare i
"furbetti" a spese della collettività.
I risultati dell'applicazione di questo sistema credo siano
stati finora piuttosto deludenti (per usare un eufemismo) e
hanno determinato anni di immobilismo senza evitare
minimamente che si ripetessero situazioni di malaffare e di
corruzione.
Non ho l'abitudine di "portare il cervello all'ammasso" e
penso che, come tutte le umane cose, anche le riforme proposte
dal governo siano perfettibili. Credo però che il tempo per
discutere all'infinito di commi e di virgole sia terminato.
L'immobilismo e l'incapacità di governare dimostrato dalla
nostra classe politica ha determinato il convincimento in
larghi strati dell'opinione pubblica, complice la crisi
economica (a pancia vuota è difficile ragionare), che i
politici siano inutili, in quanto rappresentano unicamente un
costo che non porta benefici, e che sia più efficace ed
economico un uomo solo al comando.
La storia insegna che non è così e che certe scelte si pagano
a caro prezzo, ma, purtroppo, la voce dei pochi testimoni
ancora in vita che hanno vissuto le conseguenze di un certo
modo di pensare faticano a raggiungere l'opinione pubblica.
Queste riforme rappresentano l'ultimo appello, un tentativo di
arginare questo sentimento diffuso. Sono convinto che i danni
derivanti da un'evenutale mancata approvazione sarebbero
enormemente più alti.
Infine vorrei segnalare questo articolo, pubblicato su "il
Sole24ore" del 20 luglio 2014 di Roberto D'Alimonte, docente
della Luiss, su cui mi trovo pienamente d'accordo.
http://cise.luiss.it/cise/2014/07/22/bicameralismo-perfetto-
anomalia-italiana/ | ||
franco fornara - 2015-09-18 sono passati inutilmente 40 anni di bicameralismo perfetto e adesso che si tenta di introdurre la modifica (già passata due volte alle camere) si spara a zero chiedendo praticamente di ripartire da zero. E anche il nostro documento difende questa linea. Quanto c'é di strumentale in questa richiesta? Io non sono renziano ma questo atteggiamento non rende nè al partito nè è capito dalla gente. Vedete voi, ma non é utile per niente. | ||
Giancarlo Tarella - 2015-09-18 Ma se i senatori Regionali vengono eletti direttamente dai cittadini con apposita lista contemporaneamente alle elezioni regionali, dov'è il problema? Forse che molti perderanno la poltrona con relativo stipendio?
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Andrea Griseri - 2015-09-18 Mi chiedo come si è giunti a questi esiti, da dove nasce la fase storico-istituzionale che stiamo attraversando. Che tutto questo accada non per mano di un invasore straniero, o di un gruppo di golpisti ma scaturisca da un partito che dovrebbe essere l'erede delle migliori culture politiche del secolo breve. Non avrei mai voluto scrivere queste considerazioni amare |