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Renzi alla corda
 
 

Archiviati i risultati delle ultime elezioni amministrative è possibile qualche riflessione proiettata al futuro.
Sulla tornata di ballottaggi c’è poco da aggiungere ai commenti di Bodrato e Risso dopo il primo turno. Il PD di Renzi non aggrega voti diversi dai propri (altro che Partito della Nazione!) e si trova sconfitto indifferentemente da candidati del centrodestra e da candidati grillini. Perdono sia il senatore Casson a Venezia, espressione della minoranza PD non renziana, sia in renzianissimo candidato sindaco di Arezzo, città della ministra Boschi, il volto glamour del renzismo. La sconfitta più simbolica e bruciante per il Premier.
In prospettiva politica, c’è da essere preoccupati per una legge elettorale che deciderà il padrone d’Italia a un ballottaggio: l’Italicum, che pareva costruito su misura del PD di Renzi, sembra ora calzare a pennello per il contendente (Grillo o Salvini?) capace al ballottaggio di calamitare il voto-contro, molto forte in una situazione di crisi permanente che vede ormai la metà dell’elettorato rifugiarsi sfiduciata nell’astensionismo.
Renzi sta mostrando la corda, non bastano battute e proclami all’insegna dell’ottimismo. Anche provvedimenti nel complesso positivi (sulla scuola, ad esempio) ormai gli attirano più critiche che consensi.
Proponiamo alla vostra lettura due articoli che abbiamo trovato interessanti e condivisibili:
- l’editoriale che Ernesto Galli Della Loggia ha scritto sul “Corriere della Sera” (cliccare sotto su Documento);
- l’analisi di Francesco Ghia e Silvano Zucal pubblicato da “Il Margine”, il mensile dell’Associazione Oscar Romero (Documento 2).
Buona lettura.

Documento
Documento2

Andrea Griseri - 2015-06-25
Renzi è molto abile nelle tattiche: la detronizzazione di Letta è stato un capolavoro machiavellico e per l'elezione del capo dello Stato ha saputo fare opera di ricucitura senza perdere di vista il suo obiettivo. Machiavelli consigliava di essere golpe (volpe) e lione. Lui golpe lo è e forse contro Letta ha ordito un golpe autentico: il che va bene nella schermaglia fra politici di professione. Ma quando ti fai golpe per far passare una pessima riforma della scuola, voluta da chissà chi nella scia di quanti, deteriorando la scuola, hanno eroso la coscienza civile degli italiani, quando menti spudoratamente ai cittadini e ti abbandoni ad atti di arroganza, ebbene dimostri di essere un pessimo governante, un non uomo di stato, un uomo inaffidabile.