La politica di tutti questi anni, invece di concentrarsi in modo ossessivo su Berlusconi, avrebbe dovuto cercare una risposta al perché milioni di persone lo abbiano votato e ancora oggi, che le sue miserie morali sono venute alla luce certificate da sentenze definitive, manifestino l’intenzione di confermargli consenso nel caso si tornasse a votare.
Una delle ragioni sta senz’altro nel suo enorme conflitto d’interessi e nelle sue capacità e possibilità di manipolazione mediatica. Ma bisogna anche riconoscere che esiste, sopravvive e prospera una “Italietta” che, tendenzialmente, rispetto all’Europa difende i propri confini per potere fare meglio i propri affari. Una “Italietta” così ben rappresentata da Berlusconi e resa caricaturale grazie ai comportamenti estremisti della Lega. Una destra che esibisce i suoi trofei di ignoranza, di razzismo e di egoismo facendone una bandiera sotto la quale militano, quasi come “eroi”, evasori fiscali, furbi di ogni genere, quote latte, profittatori, acquirenti di lauree false e affaristi di cricche varie, ladri di finanziamenti pubblici, sedicenti guardiani dell’ordine pubblico e della moralità, provocatori, intolleranti religiosi, ecc…
Tutto questo, negli ultimi vent’anni, ha messo progressivamente in secondo piano, (dandogli addirittura una connotazione negativa), il nostro appartenere all’Europa e avere l’Euro come moneta unica e come parafulmine a gran parte delle nostre inettitudini. Senza l’euro l’inflazione eroderebbe i nostri risparmi, farebbe lievitare i mutui a livelli insostenibili e la nostra economia sarebbe quella di un paese povero, sempre più indebitato e in balia dei mercati.
A questo punto ritengo che la soluzione debba essere, al contrario, quella di avere “più Europa”: soprattutto sul piano sociale. Avremmo infatti tutto l’interesse a batterci, in Europa, per una riduzione delle sovranità nazionali intese come conservazione di privilegi particolari, e dovremmo lottare per la riduzione delle differenze in tema di lavoro e di tutele previdenziali. Dovremmo lottare per un solo sistema pensionistico, un sistema retributivo e contrattuale uniforme a parità di qualità e quantità di lavoro. E poi un solo esercito per la difesa, un solo sistema di ordine pubblico, di vigilanza e prevenzione. Un solo sistema fiscale, un solo organismo di controllo per i reati fiscali e sanzioni analoghe conseguenti.
Ma, per fare questo, occorrerebbe mandare al Parlamento Europeo le nostre migliori rappresentanze politiche e le nostre menti migliori. Temo invece che, come per tutte le altre volte precedenti, alla fine i partiti manderanno gli “scarti” della politica nostrana, i vecchi politici ingombranti e un po’ appannati, personaggi beceri alla Borghezio, favoriti e favorite di scarsa levatura ma da accontentare ad ogni costo come i Razzi e gli Scilipoti, rampanti privi di senso della disciplina e contestatori di professione, ex trombati di ogni tipo: ovvero persone prive di ogni spirito comunitario e preoccupate soltanto di percepire il sostanzioso emolumento di parlamentare europeo fregandosene di tutto il resto.
Mi auguro di sbagliare e di vedere liste alle europee composte da persone degne e consapevoli. E mi auguro anche di vedere in Italia un governo dal comportamento sempre più coerente e più attento nei confronti dell’Europa. Se non addirittura “conseguente” all’Europa stessa: ovvero senza attendere che siano le delibere ad obbligarlo. Ma forse (e purtroppo) conviene a nessuno dei sedicenti “politici” nostrani e proprietari di partito educare i propri elettori a tutto questo: perderebbero gran parte del loro carisma e del loro potere.
Allora meglio dare la colpa all’Europa di tutto quello che non va bene o addirittura va male. Pur di continuare a fare i propri interessi attraverso il consenso a miracoli che non verranno. |