Stefano Godizzi - 2014-03-06 Come al solito l'analisi dell'on.Merlo è lucidissima. In tanti evocano una eredità ma il popolarismo è un lascito impegnativo, esigente. Non è una questione di etichette. I tanti che dichiarano una ispirazione pur stando su fronti diversi descrivono quanto sia cangiante e mutevole la politica oggi, basata su dogmi mediatici e su convenienze del momento. Servirebbe un po' di coraggio ed una presa di coscienza. Partendo da fatto che non esiste un dogma dell'unità politica dei cattolici ma nemmeno un dogma della disunità. Oggi siamo all'esaltazione dell'effimero, dell'apparenza più sfacciata. Ci sono trasmissioni interamente dedicate ai sondaggi, alle sciocchezze, alle battute da cabaret. Sono lo specchio di un'Italia avvitata su se stessa e compiaciuta dei suoi limiti e delle sue degenerazioni. Occorrerebbe la pazienza e l'anticonformismo per riannodare i fili di una politica raggomitolata nelle chiacchiere più volubili. Come sarebbe utile una presenza "popolare" forte dentro le istituzioni. Non si tratta di nostalgia: al contrario. Si tratta di un giudizio sulla nostra sconfortante attualità. E sono convinto che le energie ci sarebbero... | ||
Carlo Baviera - 2014-03-06 Azzardo un'utopia, una terza possibilità, ancora più in salita. Poichè il PD di oggi è socialdemocratico europeo (e quindi è difficile che comprenda sostanziosamente la cultura politica "popolare sturziana" e cattolico democratica dei Moro-Granelli-Zaccagnini, ecc.) e un nuovo soggetto politico che raggruppi centristi e moderati (termini che non mi affascinano!!!) rischia di essere equivoco nelle scelte programmatiche e nelle alleanze, cedevole verso la destra, raccattatore di scontenti di ogni parte politica, ben che vada nell'ALDE in Europa, io sogno un partito chiaramente collocato nel centrosinistra in quanto basato su idee e progetti derivanti dalla traduzione delle indicazioni della Caritas in Veritate e delle parti sociali della Evangelii Gaudium. Un partito non confessionale, ma dalla parte dell'uguaglianza, della giustizia sociale, della nonviolenza, della pace, dei diritti di chi lavora e di chi fa impresa producendo con la visione olivettiana; un partito che valorizza le autonomie, che promuove l'economia civile e il Terzo Settore, che mette la famiglia alla base delle decisioni. E che anche in Europa sappia aggregare sulla stessa visione, scompaginando i vecchi contenitori. |