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Il rossetto
 
di Franco Maletti
 

Premetto subito che alle ultime primarie del PD non sono andato a votare.
A chi interessasse conoscerne le ragioni preciso subito che, pur non essendomi più iscritto al PD solo per i motivi inerenti la gestione lobbistica e poco democratica del mio Circolo di appartenenza, continuo a ritenere che in un partito (qualunque esso sia) la nomina del suo segretario debba essere competenza esclusiva dei suoi iscritti. Diversamente, nonostante enfasi e teatralità profuse, non è altro che un patetico espediente per attirare l’attenzione sul PD da parte delle persone: a prescindere, in questo caso, dall’affinità delle loro convinzioni politiche con quelle dello stesso PD. Tutto questo rischia di causare, in modo evidente, effetti nefasti sulla dirigenza e sull’identità del partito. In secondo luogo, non vedo per quale ragione al voto per il segretario debba corrispondere in modo automatico la sua designazione a “futuro premier”: quasi che i due ruoli siano perfettamente intercambiabili e che il Presidente della Repubblica – al quale spetta il compito costituzionale di designare il Presidente del Consiglio, previa verifica del consenso parlamentare a quell’incarico – debba limitarsi al ruolo di notaio. Soltanto chi è poco avvezzo alle regole della democrazia può ritenere che un consenso di tipo plebiscitario possa corrispondere alle reali capacità richieste per svolgere un simile ruolo con competenza, mediando con saggezza tra interessi differenti e a volte contrapposti, sia sul piano nazionale sia su quello internazionale.
Ho seguito con crescente insofferenza l’ascesa di Renzi negli ultimi mesi. “Chi c’è dietro? Chi lo appoggia? Chi lo finanzia?” mi chiedevo. Poi ho visto che sempre più persone sceglievano di appoggiarlo, di stare dalla sua parte: anche amici nei cui confronti ho sempre avuto stima e ai quali riconosco elevate capacità politiche. Le ho considerate scelte azzardate e opportunistiche. Per il momento non ho cambiato idea. Anzi…
Fin dall’inizio ho considerato Renzi un vanitoso mitomane che otteneva molto più spazio mediatico di quanto meritasse effettivamente: una specie di istrione che recita con enfasi, assumendo atteggiamenti ostentati, con la battuta facile e ad effetto, con proposte di soluzione rapida dei problemi senza entrare nello specifico degli stessi. Posizioni politiche ambigue ed equidistanti: che vanno dal trovare qualcosa di buono nelle farneticazioni di Grillo al riconoscere che non tutto quello che è stato fatto da Berlusconi è da buttare (giudizio morale sulla persona a parte) e che molte cose nel centrosinistra vanno cambiate. Cominciando, ovviamente, con la rottamazione dell’intera dirigenza.
Adesso che Renzi ha vinto (anzi, stravinto) quello che devo trovare – insieme agli altri che continuano a pensarla come me – è una risposta al “perché?”.
Dopo averci pensato a lungo, credo che la risposta stia nel fatto che un’intera classe politica malata, ingessata e incapace di trovare soluzioni, prima inconsapevolmente e poi in modo sempre più convinto, abbia dato spazio a Renzi. Questo perché, per recuperare spazi e consenso nell’opinione pubblica, per tornare a piacere alla gente, tutto sommato la politica italiana “ha bisogno” di Renzi: così come il rossetto per certe donne un po’ avanti negli anni, bruttine e malandate. Solo il tempo ci dirà se questa operazione di maquillage è riuscita a rendere la politica più bella e attraente.
Per ora, e comunque, auguri a tutti di Buon Natale.


marco verga - 2014-01-12
Non condiviso il pensiero di Maletti e penso che Renzi abbia vinto perché ha saputo diventare il simbolo del cambiamento non solo per la sua età, ma soprattutto per le sue idee. Ovviamente tutto deve essere messo in pratica e ora dovrà essere in grado di tradurre le idee in azioni concrete, impresa non facile in un sistema come quello presente nel nostro paese.
Arnaldo Reviglio - 2013-12-23
Per me e penso per tanti altri non è solo un operazione di maquillage. In poco tempo abbiamo già visto dei frutti. Sono d'accordo con Giuseppe Cicoria, è l'elettorato che bisogna coivolgere, il sistema delle tessere è sorpassato ed ha prodotto solo danni. E non solo per la segreteria nazionale. Buon Natale e Buon 2014, con nuova aria fresca e pulita.
giuseppe cicoria - 2013-12-21
Ho gia detto, a commento, di altro articolo, perchè nonstante forti dubbi ho votato Renzi. Non sono d'accordo con Maletti circa il sistema di elezione riservato solo agli iscritti. Il sistema in passato prevedeva ciò ma cosa ha prodotto? La quasi estinzione del partito! La gente che non era iscritta, ma votava il PD, era stufa di non essere rappresentata per ciò che il partito faceva sulla scorta di decisioni oligarchiche; quindi l'ha abbandonato! Se non si cambiava sistema il PD si riduceva ad essere un partito di pochi iscritti che si erano ormai rassegnati a delegare alla suddetta oligarchia il compito di pensare le cose per loro conto. Renzi, come Monti o altri affabulatori, nascono per il disperato bisogno del popolo di trovare qualche salvatore della patria" o, quanto meno, qualcuno che parli in modo chiaro che si faccia capire, e che sia "populista", nel senso che sia attento a quello che i cittadini chiedono in modo responsabile. Cari saluti.