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Siamo tutti milanesi
 
di Alexis de Tocqueville
 

John Kennedy a Berlino il 26 giugno 1963 pronunciò le famose parole: “Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi come uomo libero, sono fiero di poter dire Ich bin ein Berliner”. Io sono un berlinese. Ebbene, oggi, anche un sobrio piemontese con poca simpatia per i bauscia, si sente di affermare: Io sono un milanese.
Non si riesce più a ridere dei ciarlatani che trattano l’elettore con la stessa infima considerazione dell’imbonitore da fiera, quello del “Venghino signori venghino! C’è da vedere la donna cannone e l’uomo con due teste!”. Così abbiamo avuto il duo Bossi-Berlusconi scatenato nell’agitare gli spauracchi della proliferazione delle moschee, di Parco Sempione e del Castello Sforzesco invasi dagli “zingari”, di Piazza Duomo teatro permanente dei rave party dei centri sociali. Poi qualcuno ha organizzato finti zingari che per Milano distribuiscono volantini falsi a sostegno di Pisapia e uomini vestiti da operai che, in diversi quartieri, prendono delle misure dicendo che sono per costruire la nuova moschea. Una sequela di bugie così squallide e becere da indignare tantissimi tranquilli moderati meneghini. Che forse si saranno anche sentiti presi in giro dalle successive mirabolanti offerte speciali per uno-due-tre ministeri in arrivo da Roma.
Non dimentichiamo poi il contributo della Moratti – il sindaco più scarso che Milano abbia mai avuto – con le trovate dell’abolizione dell’ecopass per entrare in centro, che lei stessa ha fortemente voluto, e della sanatoria delle multe, una vergogna che fa il paio con il condono generale di tutte le costruzioni abusive promesso da Berlusconi ai napoletani. Demagogia allo stato puro, insulti alla coerenza, alla giustizia e al semplice buon senso. E anche se i pessimisti possono pensare che al peggio non c’è mai fine, facciamo tutti il tifo per chi domenica andrà a votare Pisapia. Sentiamoci tutti milanesi.
Sarebbe così bello se la spallata al berlusconismo partisse da dove il berlusconismo è cominciato.

Della rubrica FARDELLI D'ITALIA


Leonello Mosole - 2011-05-27
Il Nano di Arcore è già migliorato: nel 2006 aveva affibbiato direttamente del "coglione" a tutti noi. Mi era venuta solo questa battuta quando ho letto la nota, per cui pensavo di non scrivere nulla. Oggi però ho letto la notizia che i Serbi hanno consegnato Mladic all'Europa per il corrispettivo (richiesto da loro) dell'ingresso nella UE. Allora ho pensato di nuovo ai milanesi, che hanno tanti difetti (ma anche tanti pregi) e a un posto di Milano che mi piace: Piazzale Loreto (lasciamo perdere tutte le doverose considerazioni sulla brutalità dell'atto - ma le avete mai viste le foto dei giovani trucidati qualche mese prima nello stesso piazzale?). I milanesi di allora e gli italiani (io non c'ero essendo del '46) si sono in qualche modo vergognati del loro passato. I serbi, dopo essersi goduto quel mostro per 16 anni, ora lo danno all'Europa pretendendo in cambio ingresso. Per fare che cosa? Se lo tengano!