USA, il vaccino militarizzato



AMERICANA di Beppe Mila    25 Febbraio 2021       1

Gli Stati Uniti contano circa 330 milioni di persone suddivise in 50 Stati federati molto diversi tra loro, basti pensare a come vivono i farmers  (agricoltori) delle grandi pianure del Mid-West rispetto a chi vive in California.

Sulle grandi questioni però quasi sempre la pensano allo stesso modo e se c’è un problema lo affrontano come una campagna militare in cui si decide la vita o la morte. Così è stato anche per la lotta al virus e la ricerca del vaccino. Al Governo statunitense poco importava quale azienda fosse riuscita a produrre il vaccino per prima: per questo ha deciso di aiutare tutti gli attori a raggiungere il traguardo. Questo già nell’aprile scorso quando è stata annunciata dal presidente uscente Donald Trump l’operazione Warp speed (si potrebbe tradurre come “piegare il problema in fretta”) con lo scopo di avere 300 milioni di dosi entro il gennaio 2021. Per far ciò sono stati stanziati 10 miliardi di dollari destinati a otto aziende, ed è stato creato un coordinamento centralizzato tra tutti gli enti federali interessati.

Una operazione di tale importanza non si vedeva negli USA dai tempi del progetto Manhattan, quello che portò alla realizzazione della bomba atomica. Il paragone non è azzardato anche perché i militari hanno un ruolo fondamentale nella guida della missione. A guidare l’impresa vi sono Moncef Slaui, ex capo della divisioni vaccini della GlaxoSmithKline, che è il responsabile del versante vaccini, e il generale dell’esercito Gustave Perna per quanto riguarda la logistica. Dei 90 membri principali di questo coordinamento i due terzi provengono dalle Forze Armate. Questo perché, secondo il Governo, i militari dispongono dell’esperienza necessaria per affrontare compiti logistici complessi.

Un esempio lo si è avuto quando la Moderna (una delle otto aziende coinvolte) ha avuto bisogno di un nuovo sistema di ventilazione per un impianto produttivo. Un portavoce della Casa farmaceutica ha detto: “Il convoglio con le apparecchiature è stato scortato per migliaia di chilometri dai militari senza nemmeno fermarsi ai semafori rossi”. Anche se apparentemente tutto questo farebbe pensare a una grande ingerenza militare, gli USA sono sempre un faro delle libertà individuali, e l’attuale Amministrazione ha detto testualmente che “il vaccino ci sarà per tutti ma non sarà obbligatorio”.

Già in novembre la FDA, Food and Drug Administration, ovvero l’Agenzia federale che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici ha così ricevuto la richiesta di approvazione di due vaccini per il Covid-19, quelli prodotti dalla Pfizer-Biontech e dalla Moderna, che anche noi in Italia abbiamo cominciato a conoscere. La loro autorizzazione è arrivata in dicembre. Primi ad essere vaccinati i 21 milioni di operatori della sanità e circa 3 milioni di persone attualmente ricoverate in strutture mediche di lunga degenza e in residenze assistenziali per anziani.


1 Commento

  1. E’ senza alcun dubbio che grazie ad un presidente lungimirante, (nonostante la guerra fatta a lui dai giornali) come Trump che l’America oggi ha i vaccini e Biden prende dei meriti che allo stato dei fatti è soltanto un approfittatore della circostanza.

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