Brava Azzolina!



    13 Gennaio 2021       1

L'onestà intellettuale non ci è mai mancata, e oggi possiamo darne un'altra prova. Parleremo bene, anzi benissimo di Lucia Azzolina. Proprio lei, la ministra della Pubblica Istruzione, quella che abbiamo bacchettato in un paio di occasioni per sue uscite improvvide che l'avevano fatta ritenere la versione femminile di Toninelli. E l'abbiamo risparmiata in altre occasioni, ad esempio quando si era unita al coro di esaltatori della didattica a distanza, e delle sue “magnifiche sorti e progressive”.

Leggiamo ora le sue ultime dichiarazioni tra interviste e post facebook.

“Oggi la didattica a distanza non può più funzionare. Chiedo a tutti di trattare la scuola come si trattano le attività produttive. Si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi. Se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso. Sulla scuola questo discorso non si fa, ma i costi sono altissimi. Il messaggio deturpante per cui nelle Regioni gialle è tutto aperto tranne la scuola, lascia cicatrici enormi”. Concordiamo in pieno, soprattutto sulla sottovalutazione dei danni. E prosegue: “La scuola è un diritto costituzionale. Se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui. I ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”, che amplia i numeri di NEET e giovani disoccupati.

Ma sentite adesso: “La scuola serve a includere e non a discriminare, noi vogliamo che ogni studente abbia un successo formativo (…) Per me la scuola è stato un ascensore sociale, il modo per elevarmi dal punto di vista sociale. Io credo in questa forza della scuola. Credo nell’articolo 34 della Costituzione: una scuola aperta a tutti, una scuola che permetta a tutti i più alti gradi degli studi. Mi batto per la scuola, perché senza la scuola non c'è crescita, aumentano le disuguaglianze, si blocca l’ascensore sociale. E a pagare sono sempre i più deboli”. Applausi.

Ci ha ricordato don Lorenzo Milani. E questo è un gran complimento...


1 Commento

  1. Approvo, condivido, plaudo, al pezzo su la Ministra Azzolina. Lì si evoca l’onestà intellettuale; credo che anche l’atteggiamento della Azzolina possa far parte di questa categoria. Mi permetto di aggiungere un aspetto: tra i governanti c’è storia più per i deboli che quelli con gli attributi, perchè si dà il caso che ad ogni pronunciamento del governo riguardo a qualche lobby o categoria/casta, subito si alzano i sindacati, difensori a priori di quelle e l’istituzione governo va sotto. Mi pare che in questo senso la Ministra Azzolina assuma un atteggiamento più virile, e questo andare contro corrente non è merito da poco. Aggiungiamo che la Didattica a distanza, sulle prime apparsa una gran trovata ma poi alla luce dei risultati essere deludente (e Azzolina giustamente pentita), si scontra ormai con i partigiani di questa DAD a prescindere da una seria valutazione. Vedere oggi stuoli di studenti manifestare perchè a scuola ci vogliono andare è un fenomeno di una tale importanza sociologica e mentale da far riflettere, e come. Il guaio vero, questo sì, è che il governo, comunque le autorità, sempre troppo lenti a leggere i fenomeni positivi per assecondarli, nel nostro caso si sono addormentati su un aspetto di contorno, forse il principale, i trasporti, aggiungendo così un’altra occasione persa di grande rilievo.

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