Da Torino è partito un percorso



Redazione    13 Luglio 2019       1

Si è svolto giovedì 11 luglio a Torino il previsto incontro tra i rappresentanti di gruppi e associazioni  del Nord Italia appartenenti alla cultura democratica e popolare di ispirazione cristiana. Con gli organizzatori dell’Associazione Popolari si sono ritrovate altre realtà piemontesi come Monviso in Movimento per il cuneese e Impegno Liberi e Forti di Alessandria, i bresciani dell’Associazione De Gasperi, l’Unione per il Trentino di Dellai, i Popolari per Cesena, collegati con l’Associazione Zaccagnini, i rappresentanti per il Nord di Politica Insieme e di Rete Bianca, e un “osservatore” di Demos Piemonte.

La scelta di un giorno lavorativo, e in qualche caso i tempi del viaggio, hanno limitato la partecipazione di altre realtà interessate all’iniziativa da Milano, Lecco, Treviso, Ravenna.

Dalla riunione torinese, sia dalle relazioni sia dagli interventi nei due dibattiti, è emersa la volontà comune di procedere nel tentativo di mettere insieme i tanti rivoli della presenza culturale legata al popolarismo per poter creare una proposta autonoma, caratterizzata da un programma condiviso che si proponga come risposta alla crisi morale, sociale ed economica del nostro Paese.

Non è tempo di nostalgie e moderatisni, né di esitazioni opportunistiche: occorre il coraggio della parola e delle scelte, anche per poter interessare quella metà di connazionali che non va più a votare perché ha perso qualsiasi fiducia nelle classe politica.

Saranno mesi di lavoro intensi che porteranno frutto solo se si riuscirà a ricomporre una comunità politica capace di anteporre il “noi” a tutte le individualità che la compongono. Questo è l’obiettivo comune uscito dalla riunione torinese.

Dell’incontro pubblichiamo la relazione introduttiva dello storico Alberto Guasco e la relazione conclusiva del presidente dei Popolari piemontesi Alessandro Risso.

Del dibattito tra Galbiati, Merlo e Dellai rimandiamo agli ultimi loro articoli qui pubblicati che ricalcano le idee espresse.


1 Commento

  1. Ho visto il documento finale: molto significativo.
    A me parrebbe importante che, laddove si parla de “la valorizzazione del paesaggio, dei siti archeologici, della manutenzione boschiva e delle strade di campagna, dei sistemi di irrigazione, della gestione di raccolta e riciclo dei rifiuti”, possa essere aggiunto un richiamo alla cura-salvaguardia dei territori storici mediante una coerente politica urbanistica capace di tradurre le indicazioni del “Piano Umbria” nei processi di redazione di PRG-PGT e nella conduzione degli Uffici Tecnici Comunali.
    Per quanti ne fossero interessati, il Piano Umbria (elaborato dall’ICR nel biennio 1974-75 con la direzione di Giovanni Urbani) è leggibile nel sito dell’Istituto Mnemosyne di Brescia:
    http://www.istituto-mnemosyne.it limk: Piano Umbria.
    Confido nella continuità del dialogo.
    Grazie per il documento.

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